UDC: ormai è baruffa interna

Il commissario Di Gioia attacca le dichiarazioni di Riserbato

sabato 14 ottobre 2006
«Negli ultimi giorni ho avuto modo, con pazienza certosina tipica di chi ha assunto la responsabilità della guida di un partito, di leggere e interpretare i monologhi che il Consigliere Riserbato ha elargito sui media locali. Non mi soffermo sulle citazioni letterarie, perché il pensiero filosofico di Carneade risulterebbe impegnativo anche per chi lo ha citato, figuriamoci per chi invece si attende una risposta politica il più possibile veritiera ed attendibile. "Chi è costui" si interroga il Consigliere Riserbato riferendosi alla mia persona. Ebbene è colui il quale, scevro da qualsiasi lusinga e condizionamento di tipo opportunistico ha sempre salvaguardato la credibilità del partito, esibendosi il meno possibile, consapevole che il carattere, il pensiero politico, la voglia di lavorare senza riconoscimenti fatui e inconsistenti potesse giovare alla ricostruzione dell'U.D.C.. E' opportuno precisare che, a seguito di una specifica richiesta di revoca della mia nomina a commissario, da parte del consigliere Riserbato, non è mai intervenuto alcun provvedimento consequenziale e pertanto nel pieno dei miei poteri, ho provveduto motivando a proporre l'espulsione dal partito dell'illustre consigliere.
Ne tanto meno il Segretario Provinciale avrebbe potuto revocare il sottoscritto, trattandosi di atto di competenza esclusiva della Direzione Provinciale, non ancora costituita. Le ovazioni ricevute dal consigliere Riserbato a seguito della proposta di espulsione , compresa la solidarietà di AN, si sono rivelate delle "bufale", tanto da indurre il commissario cittadino di Alleanza Nazionale a disconoscere l'autenticità e la paternità del documento. Non abbiamo avuto in questi ultimi mesi grandi opportunità per incontrarci e discutere di quanto avvenuto, perché ha sempre disdegnato qualsiasi incontro nella sede del partito.
Ritengo doveroso e quanto mai necessario per chi legge far sapere dell'incoerenza del consigliere Riserbato, in quale impunemente pur sottoscrivendo le decisioni del partito ha invece avuto comportamenti diametralmente opposti ed opportunistici, disattendendo il comune senso di condivisione degli argomenti trattati in Consiglio Comunale. In relazione alle cadute in basso, neanche tanto velate, con la quale il Riserbato ha inteso, attraverso il mezzo di stampa, esaltare la differenza tra il suo modo di vivere, rispetto al mio, ci tengo a rimarcare ulteriormente la differenza tra i modi di vivere di chi ha riposto nella parola d'onore un motivo di vita e chi invece, sistematicamente e scientemente, ritiene il giorno dopo di non tenere fede all'impegno preso. Vigilerò e lavorerò per il prossimo futuro affinché senza il Consigliere Riserbato, il partito possa raggiungere quella serenità necessaria per proporsi all'elettorato con un progetto politico serio e consistente, ignorando sin d'ora i perditempo e i cicero.» Dott. Francesco Di Gioia
Commissario U.D.C. - Trani