"Un bastardo venuto dal sud", il recital sulla vita, le passioni e la poesia di Franco Califano
Palazzo Beltrani si è acceso, grazie a Fabio Cursio Giacobbe, Carla Bavaro a Alberto Iovene, per un recital che ha raccontato il "Califfo" uomo dietro la leggenda, omaggiando il compianto regista Pietro Genuardi
sabato 16 agosto 2025
16.27
Una serata di grande intensità ha illuminato la notte di Ferragosto a Trani, trasformando la Corte Davide Santorsola del Palazzo delle Arti Beltrani in un tempio dedicato alla poesia e alle passioni di Franco Califano. Con lo spettacolo "Un bastardo venuto dal sud", il pubblico tranese ha assistito a un recital di parole e musica che è andato oltre la semplice celebrazione, per svelare l'anima complessa e tormentata di un artista che non ha avuto bisogno di morire per diventare leggenda.
L'ottima performance dell'interprete Fabio Cursio Giacobbe, autore dei testi del recital, che ha guidato il pubblico con monologhi tratti dalle opere di Califano, ha restituito un ritratto autentico e lontano dall'imitazione. Giacobbe non ha imitato il Califfo, ma ha raccontato l'uomo, il poeta, il pensatore, con un'interpretazione che ha saputo vibrare di autenticità e coinvolgimento: "Il punto di contatto che ho con Franco Califano è la malinconia - ha detto - ma non nel suo significato negativo, anzi. Questo spettacolo sono oltre dodici anni che lo presentiamo e continuo a stupirmi della grande attenzione ed interesse che genera, come se la figura di Franco Califano fosse tatuata sula pelle di più generazioni. E' uno spettacolo di rinascita, lo è stato per me in un periodo particolare della mia vita". Al suo fianco la voce intensa di Carla Bavaro ha dato nuova vita ai brani scelti per il recital, "E' stato difficile sceglierli fra il grande repertorio di Franco Califano" , che hanno scandito il ritmo di una vita vissuta "tutta d'un sorso", dalle glorie della "Dolce Vita" agli anni più bui.
Lo spettacolo, firmato e diretto dal compianto Pietro Genuardi, ha rappresentato un viaggio emozionale tra musica, monologhi e suggestioni fumose da night club. La regia di Genuardi, ricordato con commozione da Fabio Cursio Giacobbe a fine spettacolo, ha avuto il merito di partire dal poeta, permettendo anche ai neofiti di scoprire l'uomo vulnerabile e profondo dietro il mito del playboy. Un omaggio sentito, che ha saputo riportare al centro della scena un artista che ha scritto pagine indimenticabili della musica italiana, nonostante un lungo ostracismo. Così, a Ferragosto, Trani non ha celebrato solo la festa in sè, ma ha accolto un evento che ha saputo unire qualità artistica e profonda emozione, confermando ancora una volta il suo ruolo di cuore culturale della Puglia. Un Ferragosto a Trani che non è stato solo poesia e musica, ma anche partecipazione.
L'apice della serata è arrivato nel bis finale, quando la corte del Palazzo delle Arti Beltrani si è trasformata in un coro a cielo aperto. Le voci del pubblico si sono unite a quella dell'artista, intonando "Tutto il resto è noia", l'iconica canzone che ha sigillato la serata con un'emozione indimenticabile. È stata la prova che il mito di Califano vive ancora, non solo sul palco, ma nel cuore di chi, come lui, ha vissuto di passioni e verità. Il grazie per questa serata magica va a tutti coloro che l'hanno reso possibile: gli interpreti, il pubblico, l'organizzazione e lo stesso Franco Califano , qualcuno dice di averlo visto, seduto in un angolo di Corte Santorsola, mentre si godeva il suo sigaro, beveva vodka con acqua tonica ed si divertiva ... non escludendo il ritorno.
L'ottima performance dell'interprete Fabio Cursio Giacobbe, autore dei testi del recital, che ha guidato il pubblico con monologhi tratti dalle opere di Califano, ha restituito un ritratto autentico e lontano dall'imitazione. Giacobbe non ha imitato il Califfo, ma ha raccontato l'uomo, il poeta, il pensatore, con un'interpretazione che ha saputo vibrare di autenticità e coinvolgimento: "Il punto di contatto che ho con Franco Califano è la malinconia - ha detto - ma non nel suo significato negativo, anzi. Questo spettacolo sono oltre dodici anni che lo presentiamo e continuo a stupirmi della grande attenzione ed interesse che genera, come se la figura di Franco Califano fosse tatuata sula pelle di più generazioni. E' uno spettacolo di rinascita, lo è stato per me in un periodo particolare della mia vita". Al suo fianco la voce intensa di Carla Bavaro ha dato nuova vita ai brani scelti per il recital, "E' stato difficile sceglierli fra il grande repertorio di Franco Califano" , che hanno scandito il ritmo di una vita vissuta "tutta d'un sorso", dalle glorie della "Dolce Vita" agli anni più bui.
Lo spettacolo, firmato e diretto dal compianto Pietro Genuardi, ha rappresentato un viaggio emozionale tra musica, monologhi e suggestioni fumose da night club. La regia di Genuardi, ricordato con commozione da Fabio Cursio Giacobbe a fine spettacolo, ha avuto il merito di partire dal poeta, permettendo anche ai neofiti di scoprire l'uomo vulnerabile e profondo dietro il mito del playboy. Un omaggio sentito, che ha saputo riportare al centro della scena un artista che ha scritto pagine indimenticabili della musica italiana, nonostante un lungo ostracismo. Così, a Ferragosto, Trani non ha celebrato solo la festa in sè, ma ha accolto un evento che ha saputo unire qualità artistica e profonda emozione, confermando ancora una volta il suo ruolo di cuore culturale della Puglia. Un Ferragosto a Trani che non è stato solo poesia e musica, ma anche partecipazione.
L'apice della serata è arrivato nel bis finale, quando la corte del Palazzo delle Arti Beltrani si è trasformata in un coro a cielo aperto. Le voci del pubblico si sono unite a quella dell'artista, intonando "Tutto il resto è noia", l'iconica canzone che ha sigillato la serata con un'emozione indimenticabile. È stata la prova che il mito di Califano vive ancora, non solo sul palco, ma nel cuore di chi, come lui, ha vissuto di passioni e verità. Il grazie per questa serata magica va a tutti coloro che l'hanno reso possibile: gli interpreti, il pubblico, l'organizzazione e lo stesso Franco Califano , qualcuno dice di averlo visto, seduto in un angolo di Corte Santorsola, mentre si godeva il suo sigaro, beveva vodka con acqua tonica ed si divertiva ... non escludendo il ritorno.