Vecchie basole, rimosse per i lavori e sparite nel nulla

I Verdi chiedono al Comune di vigilare sull’effettivo reimpiego delle "chianche"

sabato 6 dicembre 2008
Che fine fanno le vecchie basole tolte per i lavori stradali? E' quanti chiedono i Verdi al Comune in particolare per via San Giovanni Russo, una strada del centro storico di Trani poco distante dal Castello dove le vecchie basole rimosse per alcuni lavori dell'Acquedotto pugliese sembrerebbero non essere state più riposizionate.

«Se così è - chiede il capogruppo consiliare del movimento, Michele di Gregorio - dove sono finite?». Ma i Verdi chiedono al Comune anche di avere l'occhio vigile sui lavori attualmente in corso o prossimi a essere svolti in diverse strade di Trani rivestite in basole. In particolare lavori sono già in corso in via San Giorgio; ma altri ne sono previsti (dalla delibera di giunta n. 131 del 12 giugno scorso) per la realizzazione di marciapiedi in basolati calcarei, con percorsi pedonali e rampe per i disabili nella zona tra piazza Regia Udienza, via Dogali, via San Nicola e via Porta Vassalla, inclusa l'area adiacente il palazzo sede dell'Archivio di Stato per un importo totale di 800mila euro (finanziati attraverso l'ennesimo mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti).

«Dal momento che sono in cantiere tutti questi interventi che riguardano prestigiose strade del centro storico - continua di Gregorio - si pone il problema della salvaguardia del vecchio basolato carrabile di enorme pregio. Innanzitutto chiediamo che sia verificata, per le strade nelle quali i lavori sono stati già effettuati, la risistemazione di tutte le vecchie basole manomesse per eseguire le opere di scavo. In secondo luogo per tutti i lavori che sono tuttora in corso e per quelli i cui capitolati d'appalto sono stati già redatti, chiediamo che venga effettuata un'operazione ricognitiva delle basole rimosse con numerazione e identificazione delle stesse e verifica successiva della loro riutilizzazione. In caso di impossibilità di una loro riutilizzazione sugli stessi luoghi le stesse devono essere inventariate e custodite dal Comune».

Tutto questo naturalmente per il passato. Per il futuro le garanzie dovrebbero arrivare dal nuovo regolamento comunale per la manomissione e il ripristino del suolo pubblico, all'attenzione in questi giorni della commissione permanente Affari istituzionali.

«Ci auguriamo - conclude di Gregorio, che è componente della commissione - che il regolamento diventi strumento utile per evitare lo sfregio delle nostre preziose strade. La commissione, comunque, ha già approvato una norma in tal senso. Ma per l'attualità il problema si pone per i lavori già eseguiti e per quelli in corso. Occorre - conclude - una immediata azione ricognitiva, affidata ad un nucleo di tecnici comunali che vigili sui lavori».