Vendola studia da premier, la Mastromauro non gradisce
Polemica a sinistra made in Puglia. E lunedì a Trani c’è Fratoianni
mercoledì 21 luglio 2010
Nichi Vendola, attuale presidente della Regione Puglia, ha avanzato pubblicamente l'intenzione di candidarsi come leader del centrosinistra in vista delle prossime elezioni politiche. Lunedì 26 luglio presso il Caffè Lab (ex Caboh) di Trani, il suo braccio destro, Nicola Fratoianni affronterà il delicato tema delle prospettive della sinistra, dal governo regionale alla costruzione del cantiere dell'Alternativa ed il ruolo di Sinistra Ecologia e Libertà, prossima al congresso provinciale.
La sinistra vendoliana prepara il terreno, mentre gli altri partiti del centrosinistra riflettono slle ricadute del possibile effetto Vendola. La prima polemica tutta Made in Puglia la innesca Margherita Mastromauro: «L'autocandidatura di Nichi Vendola ci preoccupa davvero, ma non per ragioni politiche, ci mancherebbe. Siamo preoccupati per la Puglia». La deputata pugliese del Partito Democratico, chiede al governatore di spiegare la sua decisione, ai pugliesi innanzitutto, ma anche agli alleati. «Per chi lo ha sostenuto con grande convinzione, è difficile accettare l'idea che Vendola lasci il governo della Puglia in mano ad altri per fare campagna elettorale in giro per l'Italia. Non è possibile conciliare i due impegni. Già oggi Vendola risulta molto impegnato fuori dalla nostra regione, con questa candidatura rischia di essere costantemente in giro per l'Italia - aggiunge la Mastromauro - e questo noi non lo vogliamo, perché l'abbiamo eletto per governare la nostra Regione, che deve essere presidiata tenacemente, soprattutto in questo delicatissimo momento storico, politico ed economico».
La deputata del Pd spiega di non avere nessuna preclusione verso la candidatura a premier di Vendola. «Certo sarebbe stato più corretto attendere le decisioni del tavolo nazionale del centrosinistra in merito alle eventuali elezioni primarie» sottolinea la Mastromauro, secondo la quale «anche parlare di centrosinistra da sparigliare è piuttosto affrettato, nonché semplicistico, seppur ad effetto. "Nonostante ciò - aggiunge - da pugliese la candidatura di Vendola fa piacere, anche se ritengo che in Italia ci siano altri personaggi politici di grande levatura in grado di governare il Paese e, soprattutto, di battere Berlusconi. Ma probabilmente e correttamente ancora una volta lasceremo agli italiani le decisioni in tal senso».
La sinistra vendoliana prepara il terreno, mentre gli altri partiti del centrosinistra riflettono slle ricadute del possibile effetto Vendola. La prima polemica tutta Made in Puglia la innesca Margherita Mastromauro: «L'autocandidatura di Nichi Vendola ci preoccupa davvero, ma non per ragioni politiche, ci mancherebbe. Siamo preoccupati per la Puglia». La deputata pugliese del Partito Democratico, chiede al governatore di spiegare la sua decisione, ai pugliesi innanzitutto, ma anche agli alleati. «Per chi lo ha sostenuto con grande convinzione, è difficile accettare l'idea che Vendola lasci il governo della Puglia in mano ad altri per fare campagna elettorale in giro per l'Italia. Non è possibile conciliare i due impegni. Già oggi Vendola risulta molto impegnato fuori dalla nostra regione, con questa candidatura rischia di essere costantemente in giro per l'Italia - aggiunge la Mastromauro - e questo noi non lo vogliamo, perché l'abbiamo eletto per governare la nostra Regione, che deve essere presidiata tenacemente, soprattutto in questo delicatissimo momento storico, politico ed economico».
La deputata del Pd spiega di non avere nessuna preclusione verso la candidatura a premier di Vendola. «Certo sarebbe stato più corretto attendere le decisioni del tavolo nazionale del centrosinistra in merito alle eventuali elezioni primarie» sottolinea la Mastromauro, secondo la quale «anche parlare di centrosinistra da sparigliare è piuttosto affrettato, nonché semplicistico, seppur ad effetto. "Nonostante ciò - aggiunge - da pugliese la candidatura di Vendola fa piacere, anche se ritengo che in Italia ci siano altri personaggi politici di grande levatura in grado di governare il Paese e, soprattutto, di battere Berlusconi. Ma probabilmente e correttamente ancora una volta lasceremo agli italiani le decisioni in tal senso».