Violenza su nipote, l’agricoltore non risponde ai giudici

La madre nega ogni complicità. Entrambi restano in carcere. La procura dovrebbe richiedere al gip un incidente probatorio

sabato 27 luglio 2013
Il bracciante agricolo di 69 anni, accusato di aver violentato la nipotina di 9 anni, si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l'interrogatorio di garanzia di questa mattina in carcere. La madre della piccola, finita in carcere insieme al padre il 24 luglio per non aver fatto nulla per evitare le molestie subite dalla figlia, invece ha risposto per quasi due ore alle domande del gip Francesco Messina e della pm Simona Merra.

La donna, 30 anni, secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri, avrebbe ignorato quanto le diceva la figlia, giustificando anzi le presunte molestie del nonno come «atti scherzosi». Dopo l'arresto, avrebbe però creduto a quanto denunciato dalla bambina, i cui racconti erano già apparsi «attendibili, precisi, dettagliati e coerenti sul piano della logica e delle sequenze» agli inquirenti. La donna però, durante l'interrogatorio, si sarebbe difesa sostenendo di non aver saputo delle violenze subite dalla bambina già da quando aveva sei anni, ma di essere a conoscenza solo di un bacio.

Nessuna richiesta di attenuazione della misura cautelare è stata avanzata, per ora, dai difensori dei due indagati. Presto, invece, la procura dovrebbe richiedere al gip un incidente probatorio per cristallizzare la testimonianza della bambina ai fini del processo.