Fortis Trani, è epurazione.

Dopo la sconfitta col San Severo andranno via quattro giocatori

mercoledì 8 novembre 2006
A cura di Biagio Fanelli
Dopo la sconfitta di San Severo, cadono le prime teste in casa del Trani. Presidente, direttore sportivo e allenatore sono furibondi per il modo in cui è maturato il risultato finale (1-0) in favore dei foggiani. Parla De Santis, senza nascondere la rabbia e la delusione: «Ho visto in campo una squadra senza orgoglio, senza stimoli, convinta che tu totto le fosse dovuto. Mi sono vergognato di aver preso parte a questa partita, piuttosto che fare certe figure preferisco non giocare più. Sembrava di stare su un campo di parrocchia. Mi spiace per chi ha pagato il biglietto di San Severo-Trani, gli spettatori sarebbero tutti da risarcire». Parole piuttosto dure, che anticipano una decisione sofferta ma inevitabile, quello di dare un segnale allo spogliatoio troppo rilassato. Sono andati via in quattro, e fatta eccezione per un calciatore costretto a lasciare Trani per motivi di lavoro (Piccolo), gli altri tre (Carlucci, Cozzella e Stramaglia) lasciano Trani per scelte tecniche. Stramaglia è stato ceduto al Bisceglie. «È una decisione sofferta ma consapevole - spiega De Santis - perché preferisco mettere in campo dei ragazzini piuttosto che gente svogliata e senza attributi. Stanno rendendo tutti al di sotto di ogni minimo standard, sembra che a Trani si viva sugli allori. Sono stufo ed è meglio che certa gente vada a rigenerarsi altrove».
Quattro in partenza, quanti in arrivo? De Santis va cauto: «Qualcuno verrà, ma adesso pensiamo a fare un minimo di ordine nello spogliatoio. Non nascondo che c'è davvero poca voglia di intervenire alla luce di tutto quello che sta accadendo. Giochiamo senza pubblico, sia in casa che fuori, lo stadio è sempre inagibile, non si comprende che cosa accadrà per la gestione. Ci sentiamo abbandonati ed io per primo mi sento molto demoralizzato. A Trani bisogna scalare una montagna di problemi che non finiscono mai». Biagio Fanelli junior