A Palazzo Beltrani successo per «È Semplice»: quando il teatro dipinge "Un Sorriso Dentro al Pianto"
A Trani, lo spettacolo di Ilenia Costanza che ha incantato con la sua disarmante sincerità e la sua forza emotiva
domenica 6 luglio 2025
10.50
La pioggia autunnale che accoglie e unisce tre donne interrotte, l'atmosfera suggestiva della Corte Davide Santorsola del Palazzo delle Arti Beltrani: sono stati gli ingredienti di "È semplice", la commedia di Ilenia Costanza andata in scena ieri sera a Trani. Emma, interpretata con il piglio di una donna sull'orlo di una crisi di nervi, dalla stessa Ilenia Costanza, ed Andrea, gravata dalla condizione di autismo, interpretazione da manuale di Lorena Vetro, non è per nulla facile indossare i panni della disabilità, sono due sorelle che vedono irrompere nella propria vita Alice , un personaggio in cerca d'autore, un'attrice segnata da occasioni mancate e da un matrimonio andato in pezzi. Sulla scena andrà in atto una cambiamento che coinvolgerà tutte e tre le protagoniste, reciproco motore di un progressiva evoluzione che li porterà a ritrovare se stesse entro i confini labili di una cruda realtà che a volte sembra finzione o viceversa, ma che spesso si sovrappongono.
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Il testo della commedia, che cita "battute taglienti e confessioni dolenti", ha la capacità di affrontare temi come menopausa, maternità, disabilità e discriminazioni "con grazia, senza proclami" ed è proprio in questo aspetto la bellezza dello spettacolo che, ponendoti difronte ad una vita fatta intrinsecamente di contraddizioni, ti invita a saperle abbracciare. "È semplice" non cerca di offrire soluzioni facili, ma di mostrare come in ogni difficoltà ci sia un barlume di speranza, e in ogni risata una traccia di dolore. Le protagoniste, pur affrontando temi complessi e a volte tabù, lo fanno con una leggerezza che non sminuisce il problema, ma lo rende più accessibile. È proprio in questa danza tra opposti – il sorriso e il pianto, la forza e la vulnerabilità – che la commedia trova la sua profondità.
La Voce dell'Anima in "Un Sorriso Dentro al Pianto". Al di là della trama, la vera chiave di lettura di questo spettacolo, a mio parere, risiede in una profonda risonanza emotiva, sintetizzata alla perfezione dalla canzone "Un sorriso dentro al pianto" di Ornella Vanoni, un brano del 2021 dal testo di rara bellezza che si rivela essere il cuore pulsante della narrazione. Il punto di svolta, il momento di più intensa commozione e rivelazione, è racchiuso proprio nell'interpretazione del brano di Ornella Vanoni. Sul palco, Lorena Vetro incanta nei panni di Andrea, giovane musicista autistica che, pur confrontandosi con le sfide della comunicazione quotidiana, trova nel canto la sua voce più autentica e la sua dimensione più completa. È nell'esecuzione di "Un sorriso dentro al pianto" che la complessità emotiva della commedia si dispiega pienamente.Le parole del brano – "Io sono tutto l'amore che ho dato, / tutto l'amore incondizionato, / l'imbarazzo dietro al vanto, / un sorriso dentro al pianto" – hanno risuonato come un inno alla capacità umana di abbracciare le contraddizioni, di trovare la forza nella fragilità, la luce nell'ombra. Attraverso la performance di Andrea non ci si limita a cantare, ma c'è una incarnazione della " ", cioè quella fusione di opposti che rende la vita così ricca e, paradossalmente, "semplice" nella sua essenza più profonda. L' interpretazione di Lorena Vetro diventa un faro di espressività, un momento di pura e disarmante verità che travolge il pubblico.
L'Arte che Trasforma e Connette. Accanto a Lorena Vetro, in scena Marta Iacopini, attrice di larga esperienza e rara bravura, che dà vita sul palco ad un' Alice esplosiva e generosa, capace di sciogliere i nodi più intricati dell'anima, ed Ilenia Costanza che si conferma narratrice potente capace di orchestrare con maestria ritmo, ironia e poesia. La sua drammaturgia è "ineccepibile, forte e delicata, senza tregua", capace di trasformare le attrici in una vera amalgama di motivazioni e sentimenti. "È semplice" è la dimostrazione che il teatro, quando è sincero, può accendere la verità delle emozioni, divertire e commuovere allo stesso tempo. È un invito a guardarsi dentro, a ridere dei propri inciampi e, soprattutto, ad accogliere l'altro senza filtri. Non è un teatro che urla, ma che sussurra verità profonde, mostrando come solo attraverso l'indagine delle proprie emozioni, anche quelle più contrastanti, si possa raggiungere una comprensione più piena della vita. Proprio come un "sorriso dentro al pianto", lo spettacolo ci ricorda che la bellezza e la forza risiedono spesso nell'accettazione delle nostre complessità. La scelta di Niki Battaglia, Direttore Artistico di Palazzo Beltrani, di dare spazio, già dallo scorso anno, a questo tipo di teatro è risultata vincente: la partecipazione attiva del pubblico ne è stata anche ieri sera la dimostrazione.
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Il testo della commedia, che cita "battute taglienti e confessioni dolenti", ha la capacità di affrontare temi come menopausa, maternità, disabilità e discriminazioni "con grazia, senza proclami" ed è proprio in questo aspetto la bellezza dello spettacolo che, ponendoti difronte ad una vita fatta intrinsecamente di contraddizioni, ti invita a saperle abbracciare. "È semplice" non cerca di offrire soluzioni facili, ma di mostrare come in ogni difficoltà ci sia un barlume di speranza, e in ogni risata una traccia di dolore. Le protagoniste, pur affrontando temi complessi e a volte tabù, lo fanno con una leggerezza che non sminuisce il problema, ma lo rende più accessibile. È proprio in questa danza tra opposti – il sorriso e il pianto, la forza e la vulnerabilità – che la commedia trova la sua profondità.
La Voce dell'Anima in "Un Sorriso Dentro al Pianto". Al di là della trama, la vera chiave di lettura di questo spettacolo, a mio parere, risiede in una profonda risonanza emotiva, sintetizzata alla perfezione dalla canzone "Un sorriso dentro al pianto" di Ornella Vanoni, un brano del 2021 dal testo di rara bellezza che si rivela essere il cuore pulsante della narrazione. Il punto di svolta, il momento di più intensa commozione e rivelazione, è racchiuso proprio nell'interpretazione del brano di Ornella Vanoni. Sul palco, Lorena Vetro incanta nei panni di Andrea, giovane musicista autistica che, pur confrontandosi con le sfide della comunicazione quotidiana, trova nel canto la sua voce più autentica e la sua dimensione più completa. È nell'esecuzione di "Un sorriso dentro al pianto" che la complessità emotiva della commedia si dispiega pienamente.Le parole del brano – "Io sono tutto l'amore che ho dato, / tutto l'amore incondizionato, / l'imbarazzo dietro al vanto, / un sorriso dentro al pianto" – hanno risuonato come un inno alla capacità umana di abbracciare le contraddizioni, di trovare la forza nella fragilità, la luce nell'ombra. Attraverso la performance di Andrea non ci si limita a cantare, ma c'è una incarnazione della " ", cioè quella fusione di opposti che rende la vita così ricca e, paradossalmente, "semplice" nella sua essenza più profonda. L' interpretazione di Lorena Vetro diventa un faro di espressività, un momento di pura e disarmante verità che travolge il pubblico.
L'Arte che Trasforma e Connette. Accanto a Lorena Vetro, in scena Marta Iacopini, attrice di larga esperienza e rara bravura, che dà vita sul palco ad un' Alice esplosiva e generosa, capace di sciogliere i nodi più intricati dell'anima, ed Ilenia Costanza che si conferma narratrice potente capace di orchestrare con maestria ritmo, ironia e poesia. La sua drammaturgia è "ineccepibile, forte e delicata, senza tregua", capace di trasformare le attrici in una vera amalgama di motivazioni e sentimenti. "È semplice" è la dimostrazione che il teatro, quando è sincero, può accendere la verità delle emozioni, divertire e commuovere allo stesso tempo. È un invito a guardarsi dentro, a ridere dei propri inciampi e, soprattutto, ad accogliere l'altro senza filtri. Non è un teatro che urla, ma che sussurra verità profonde, mostrando come solo attraverso l'indagine delle proprie emozioni, anche quelle più contrastanti, si possa raggiungere una comprensione più piena della vita. Proprio come un "sorriso dentro al pianto", lo spettacolo ci ricorda che la bellezza e la forza risiedono spesso nell'accettazione delle nostre complessità. La scelta di Niki Battaglia, Direttore Artistico di Palazzo Beltrani, di dare spazio, già dallo scorso anno, a questo tipo di teatro è risultata vincente: la partecipazione attiva del pubblico ne è stata anche ieri sera la dimostrazione.