Ai Dialoghi di Trani tra politica europea e mondiale
All’incontro “Il dovere della speranza” la visione di Prodi e Giannini sul mondo di oggi
sabato 27 settembre 2025
Definibile come un pomeriggio di politica "europea e mondiale" quello che gli ascoltatori dell'evento "Il dovere della speranza", dialogo dei Dialoghi di Trani tenutosi in Piazza Quercia, hanno trascorso trasportati dalle parole dei 3 ospiti: il Professor Romano Prodi, già Presidente della Commissione europea dal 1999 al 2004 e Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana per due volte; Massimo Giannini, giornalista e opinionista in molte trasmissioni televisive; Anna Maria Giordano, giornalista e moderatrice del dibattito.
Il dibattito, come anticipato dal titolo, si è basato sull'analisi, fatta tramite la visione e le parole dei relatori, delle principali questioni politiche, economiche e sociali che riguardano il mondo di oggi, riscontrando grande partecipazione da parte di una Piazza Quercia gremita di spettatori. Tra le tematiche, come ha sottolineato Prodi stesso ai nostri microfoni, grande spazio è stato riservato alla questione "guerre" ed alla mancanza di una vera comunicazione risolutiva tra alcuni leader mondiali, «Il mondo deve cambiare musica. Ci sono sempre state mezze trattative e mai un vero desiderio di pace. Il modo di dialogare di Putin e Trump non tiene conto del ruolo dell'Europa. L'Europa ha rinunciato al suo ruolo» dichiara Prodi.
Non manca la stoccata fatta dai relatori ad alcuni governi europei attuali definiti "troppo scolaretti" di altre grandi potenze, tra tutte gli USA. Tra le tematiche sviscerate trova spazio anche una breve analisi sull'elezione di Donald Trump e di come, secondo Giannini: «Oggi gli USA non sono più l'America che sognavamo da ragazzi. Culla della democrazia». Si parla tanto anche di Europa, tema sempre attuale oggi reso bollente dalla condanna dell'ex Presidente francese Sarkozy. Un'Europa a tratti disunita che, dice Giannini: «Oggi è difficoltosa da riconoscere. L'Europa appare oggi al cittadino solo come burocrazia ed autorità».
L'aria "europea e mondiale" che soffiava sul pubblico ha sicuramente lasciato nella mente e nella critica degli ascoltatori più d'una questione sulla quale riflettere e, magari, dibattere con le persone intorno a loro. D'altra parte lo scambio di idee è la base della democrazia stessa.
Il dibattito, come anticipato dal titolo, si è basato sull'analisi, fatta tramite la visione e le parole dei relatori, delle principali questioni politiche, economiche e sociali che riguardano il mondo di oggi, riscontrando grande partecipazione da parte di una Piazza Quercia gremita di spettatori. Tra le tematiche, come ha sottolineato Prodi stesso ai nostri microfoni, grande spazio è stato riservato alla questione "guerre" ed alla mancanza di una vera comunicazione risolutiva tra alcuni leader mondiali, «Il mondo deve cambiare musica. Ci sono sempre state mezze trattative e mai un vero desiderio di pace. Il modo di dialogare di Putin e Trump non tiene conto del ruolo dell'Europa. L'Europa ha rinunciato al suo ruolo» dichiara Prodi.
Non manca la stoccata fatta dai relatori ad alcuni governi europei attuali definiti "troppo scolaretti" di altre grandi potenze, tra tutte gli USA. Tra le tematiche sviscerate trova spazio anche una breve analisi sull'elezione di Donald Trump e di come, secondo Giannini: «Oggi gli USA non sono più l'America che sognavamo da ragazzi. Culla della democrazia». Si parla tanto anche di Europa, tema sempre attuale oggi reso bollente dalla condanna dell'ex Presidente francese Sarkozy. Un'Europa a tratti disunita che, dice Giannini: «Oggi è difficoltosa da riconoscere. L'Europa appare oggi al cittadino solo come burocrazia ed autorità».
L'aria "europea e mondiale" che soffiava sul pubblico ha sicuramente lasciato nella mente e nella critica degli ascoltatori più d'una questione sulla quale riflettere e, magari, dibattere con le persone intorno a loro. D'altra parte lo scambio di idee è la base della democrazia stessa.