Ai giovani dell'Udc continua a non piacere la pista ciclabile del lungomare
Befano: «Eliminatela prima dell'inizio della scuola»
sabato 4 settembre 2010
Il movimento giovanile dell'Unione di Centro di Trani rincara la dose contro la pista ciclabile del lungomare. Il gruppo politico giovanile, attraverso il coordinatore Antonio Befano, non cambia rotta e segnala per l'ennesima volta «i forti disagi creatisi con la realizzazione della pista che arreca alle attività commerciali e alla viabilità cittadina notevoli disagi e problematiche di ogni genere».
Il movimento giovanile dell'Udc evidenzia alcuni criticità riscontrate: «La pista ciclabile - si legge nel documento - crea notevoli difficoltà alle attività commerciali del lungomare poiché riduce gli spazi di sosta delle vetture, oltre che la possibilità per i clienti di raggiungere i locali con evidenti gravi danni in termini di fatturato. Il senso unico di marcia del lungomare Cristoforo Colombo intasa il traffico cittadino che inevitabilmente riversandosi su via Malcangi crea non pochi disagi ai residenti di quella zona, oltre che generare problemi di inquinamento da gas di scarico. E' oramai evidente che la pista ciclabile è , per lo più , utilizzata per la corsa e per il passeggio anziché esser destinata all' utilizzo delle bici. Il movimento giovanile dell'Unione di centro chiede al sindaco Tarantini e all'amministrazione se non sia il caso di rivedere tale decisione e di rimuovere, prima che ricominci l'anno scolastico, la pista ciclabile che rappresenta per i residenti, per gli operatori commerciali e per i genitori degli alunni un problema con cui confrontarsi quotidianamente».
«Il nostro movimento giovanile - si legge nel doucmento - non è culturalmente contrario alle piste ciclabili anzi né auspica ulteriori realizzazioni; ad esempio potrebbe esserne realizzata una in corso don Luigi Sturzo sostituendo cosi' il pericoloso ed antiestetico spartitraffico che, peraltro, richiede ingenti e continui costi di manutenzione. Stessa cosa dicasi per la nuova pista di via Pozzo Piano. Probabilmente una più ragionata e meno frettolosa decisione avrebbe suggerito al governo Tarantini di realizzarla magari al centro della carreggiata e non già, cosi' come è poi accaduto, impropriamente sulla carreggiata destra creando, anche in questo caso, problemi di viabilità e di sicurezza per le autovetture e per gli sparuti ciclisti che si avventurano ignari dei pericoli a cui vanno incontro».
Il movimento giovanile dell'Udc evidenzia alcuni criticità riscontrate: «La pista ciclabile - si legge nel documento - crea notevoli difficoltà alle attività commerciali del lungomare poiché riduce gli spazi di sosta delle vetture, oltre che la possibilità per i clienti di raggiungere i locali con evidenti gravi danni in termini di fatturato. Il senso unico di marcia del lungomare Cristoforo Colombo intasa il traffico cittadino che inevitabilmente riversandosi su via Malcangi crea non pochi disagi ai residenti di quella zona, oltre che generare problemi di inquinamento da gas di scarico. E' oramai evidente che la pista ciclabile è , per lo più , utilizzata per la corsa e per il passeggio anziché esser destinata all' utilizzo delle bici. Il movimento giovanile dell'Unione di centro chiede al sindaco Tarantini e all'amministrazione se non sia il caso di rivedere tale decisione e di rimuovere, prima che ricominci l'anno scolastico, la pista ciclabile che rappresenta per i residenti, per gli operatori commerciali e per i genitori degli alunni un problema con cui confrontarsi quotidianamente».
«Il nostro movimento giovanile - si legge nel doucmento - non è culturalmente contrario alle piste ciclabili anzi né auspica ulteriori realizzazioni; ad esempio potrebbe esserne realizzata una in corso don Luigi Sturzo sostituendo cosi' il pericoloso ed antiestetico spartitraffico che, peraltro, richiede ingenti e continui costi di manutenzione. Stessa cosa dicasi per la nuova pista di via Pozzo Piano. Probabilmente una più ragionata e meno frettolosa decisione avrebbe suggerito al governo Tarantini di realizzarla magari al centro della carreggiata e non già, cosi' come è poi accaduto, impropriamente sulla carreggiata destra creando, anche in questo caso, problemi di viabilità e di sicurezza per le autovetture e per gli sparuti ciclisti che si avventurano ignari dei pericoli a cui vanno incontro».