Al via "Lech Lechà Purim", il summit dell’ebraismo meridionale

Prevista, tra le altre, anche la partecipazione del Console Generale degli Stati Uniti

lunedì 2 marzo 2015 7.12
Si terrà tra Trani e Barletta, da oggi a sabato 7 marzo, la terza edizione di "Lech Lechà Purìm", settimana di arte, cultura e letteratura ebraica. L'epicentro delle manifestazioni sarà la Sinagoga di Trani. Da qui che si proietteranno sul territorio decine di eventi della Settimana di Lech Lechà che quest'anno cade in coincidenza con la festa di Purìm durante la quale si svolgeranno conferenze, presentazioni librarie, concerti, danze, cucina kasher, studio dei testi scritturali e lo Shabbath nell'incantevole scenario di Piazzetta Scolanova, proprio davanti alla Sinagoga tornata a nuovo splendore dopo recenti lavori di restauro. Il tutto proiettato alla ricerca di radici antiche e di prospettive per il futuro. Lo stesso titolo del festival (Lech Lechà ossia Va' verso te stesso) richiama simbolicamente la dimensione dell'interiorità, i valori del dialogo spirituale, le ragioni più profonde della relazione con se stessi e con l'alterità. Il titolo della nuova edizione del Lech Lechà ha voluto legarsi quest'anno a una imminente ricorrenza ebraica, la festa di Purim: essa cade il 14 del mese di Adàr, secondo il calendario ebraico (4–5 marzo 2015 secondo il calendario civile). È una festa gioiosa istituita successivamente a quelle stabilite dalla Toràh in ricordo della salvezza del popolo ebraico ad opera della regina Ester. La tradizione vuole che durante il Regno di Assuero, re di Persia e di Media, avvenne che il più potente dei dignitari del re, Hamàn fu indispettito da Mordechài, cugino e tutore della regina Ester, il quale non si inchinava al suo passaggio. Hamàn istigò il re Assuero a emettere l'ordine di distruggere tutto il popolo ebraico cui Mordechài apparteneva. Fu perciò estratto il pur (la sorte) del giorno in cui la distruzione sarebbe avvenuta: il 13 di Adàr. La regina Ester riuscì tuttavia a capovolgere le sorti ottenendo la distruzione di Hamàn e la salvezza degli ebrei di Persia. Questi avvenimenti sono narrati nella Meghillàth Ester (Rotolo di Ester) che viene letta in tale ricorrenza.

Questa prima giornata comincerà dal Liceo Statale Classico e Scienze Umane De Sanctis di Trani, con la presentazione del libro di Thomas Saintourens, "Il Maestro", dedicato al pianista Francesco Lotoro, tra i direttori artistici della stessa manifestazione, e condotto da Danilo Marano. Lo scrittore francese definisce il maestro Lotoro «eroe silenzioso che un giorno scoprì di avere una missione, ossia trovare e riportare in vita la musica creata in tutti i campi di concentramento dai musicisti deportati». Oggi, dichiara Lotoro, se tutti questi musicisti fossero sopravvissuti, la cultura umana e il mondo musicale del XX secolo si sarebbero sviluppati in modo diverso. È difficile comprenderlo da uomini liberi ma quando si è vicini alla morte le forze umane raddoppiano e nel momento più tragico della Storia, l'uomo ha trovato forza e lucidità per scrivere.

Si prosegue, nel pomeriggio, a Barletta, alle 17 presso la Sala Comunità S. Antonio, con I love Israel: Sentimenti dell'ebreo nei riguardi di Eretz Israel. Israele è un'idea prima che uno Stato o una porta d'accesso alle cose dello spirito. Foraggia sentimenti, ispira energie d'amore, scatena odii incontrollabili (da parte di chi Israele non lo conosce) e porta il nome di un patriarca, quel Yaakov che "combattè persino contro Dio". A parlarne Guido Regina, già Primario di Chirurgia vascolare presso il Policlinico di Bari da anni impegnato nella promozione dei valori e della bellezza intellettuale incarnata nello Stato ebraico. Modera Ottavio Di Grazia. A seguire, stesso luogo alle 18, Serena Di Nepi presenta Sopravvivere al ghetto: Per una storia sociale della comunità ebraica nella Roma del cinquecento. C'è qualcosa che lega indissolubilmente il popolo ebraico ai libri. Gli ebrei possiedono il Libro per eccellenza: la Torà, non solo Legge scritta da Dio e summa della storia dell'Umanità e dell'Universo ma thesaurus della Scienza e Tecnica che segna i meccanismi dell'intelletto, scaffale di idee e valori utili a esercitare il gusto del progresso e della libertà d'espressione

Sempre a seguire, ore 19, La kasheruth come profilassi del corpo e della mente, relatore Rav Scialom Bahbout, una lezione dedicata alla memoria di Concetta Dadamo. Il nutrimento materiale è paritetico a quello spirituale, a esso sono dedicati fiumi di pagine di Torà, Mishnà e Talmud al punto che è nata una disciplina di vita e salute, la kasherut. Non si può mescolare latte (o suoi derivati) e carne durante lo stesso pasto, la kasherut raccomanda quali carni o grassi di un animale possano essere mangiati; sono ammessi solo quadrupedi che hanno l'unghia spaccata e sono ruminanti, l'animale va macellato in modo conforme alla halachà. Tutti questi momenti sono legati da un filo sottile che lega indissolubilmente il popolo ebraico ai libri e al libro per eccellenza: la Torah che attraverso la vita degli ebrei e della loro storia permeandone cultura e vita quotidiana.

La manifestazione prosegue in serata con Il Canto di Abramo: a Barletta, nella Sala Athenaeum alle ore 20, di scena Józef Koffler e l'avanguardia musicale tra le due Guerre, un recital con la pianista Elzbieta Sternlicht dedicato al compositore, didatta e musicologo polacco Koffler che, successivamente all'occupazione tedesca dell'Ucraina, fu catturato con la moglie e il figlio e trasferito presso il Ghetto polacco di Wieliczka.

La prima giornata si conclude a Trani, presso il Ristorante Taverna Portanova in piazza Ferdinando Lambert 7, e per tutta la settimana si può mangiare kasher sotto stretta sorveglianza del Rabbinato di Napoli al costo promozionale di € 17,00. Le pietanze saranno accompagnate dal vino kasher prodotto da l'Antica Casa Vinicola «Leuci» di Guagnano, in provincia di Lecce, unica azienda pugliese che produce vini kasher.