«Amiu a rotoli e per il presidente un premio da 60mila euro»
Ferrante invita Sotero a rinunciare all'indennità. Il capogruppo del Pd commenta il bilancio dell'azienda
martedì 24 maggio 2011
«Le aziende partecipate dal Comune così come sono gestite ed amministrate non servono a niente se non a produrre debiti». E' di questo avviso il capogruppo del Pd, Fabrizio Ferrante che focalizza l'attenzione sull'Amiu. «Oltre all'Amet che chiuderà il consuntivo 2010 con perdite per circa 1 milione di euro, anche l' Amiu non è da meno. Leggendo gli atti del bilancio dell'azienda - scrive Ferrante - si può osservare come l'esercizio 2010, chiuso formalmente con un utile di 234.960 euro, sia in realtà falsato nei risultati dall'adeguamento Istat sulla tariffa del secondo lotto della discarica. Questi adeguamenti consentono all'azienda di introitare nel solo esercizio 2010 tutto il dovuto per il periodo 2004-2008 per un importo di 1.160.000 euro. Senza questo incasso straordinario, che ovviamente non può ripetersi e maturato tra l'altro in un periodo in cui non c'era l'attuale amministratore, l'Amiu avrebbe chiuso con una passività di quasi 1 milione di euro. Quindi anche l'Amiu ha un andamento disastroso nonostante nel suo patrimonio annoveri la discarica che produce utili solo per il fatto di esistere».
Per Ferrante però al peggio non c'è mai fine. «Che cosa si fa in un'azienda quando ci sono delle perdite? All'Amiu si premia l'amministratore. E lo fanno elargendo premi per circa 60.000 euro: si, a Trani se l'amministratore Amiu gestisce di fatto in perdita l'azienda, viene premiato con 60.000 euro. Tra l'altro con una cadenza temporale impressionante: bilancio approvato il 29 aprile(venerdì) e fattura presentata e pagata nello stesso giorno, ossia il 2 maggio (ovvero il lunedì successivo). Che esempio di celerità amministrativa. Peccato che ci sono state di mezzo le giornate di sabato e domenica, altrimenti tutto si sarebbe compiuto nell'arco delle 24 ore. Quindi il presdiente di Amiu ha ottenuto 60.000 euro di premio per una gestione in perdita; e se avesse prodotto utili veri che cosa avrebbero dovuto dargli? A questo punto invito il presidente e amministratore dell'Amiu a rinunciare all'indennità in quanto sicuramente inopportuna alla luce dei risultati ottenuti. I premi relativi agli obiettivi e risultati di gestione si conferiscono in presenza di utili veri altrimenti non li si può classificare come premio, ma si dovrebbero classificare come altro».
«Nel futuro - conclude il capogruppo del Pd - ci sarà bisogno di una nuova formulazione giuridica che consenta a tutte le aziende di stare insieme attraverso uno snellimento gestionale, miglioramento dei servizi, valorizzazione del personale ed anche riduzione dei Consigli d'amministrazione. Ma questo è un problema che affronteremo a tempo debito».
Per Ferrante però al peggio non c'è mai fine. «Che cosa si fa in un'azienda quando ci sono delle perdite? All'Amiu si premia l'amministratore. E lo fanno elargendo premi per circa 60.000 euro: si, a Trani se l'amministratore Amiu gestisce di fatto in perdita l'azienda, viene premiato con 60.000 euro. Tra l'altro con una cadenza temporale impressionante: bilancio approvato il 29 aprile(venerdì) e fattura presentata e pagata nello stesso giorno, ossia il 2 maggio (ovvero il lunedì successivo). Che esempio di celerità amministrativa. Peccato che ci sono state di mezzo le giornate di sabato e domenica, altrimenti tutto si sarebbe compiuto nell'arco delle 24 ore. Quindi il presdiente di Amiu ha ottenuto 60.000 euro di premio per una gestione in perdita; e se avesse prodotto utili veri che cosa avrebbero dovuto dargli? A questo punto invito il presidente e amministratore dell'Amiu a rinunciare all'indennità in quanto sicuramente inopportuna alla luce dei risultati ottenuti. I premi relativi agli obiettivi e risultati di gestione si conferiscono in presenza di utili veri altrimenti non li si può classificare come premio, ma si dovrebbero classificare come altro».
«Nel futuro - conclude il capogruppo del Pd - ci sarà bisogno di una nuova formulazione giuridica che consenta a tutte le aziende di stare insieme attraverso uno snellimento gestionale, miglioramento dei servizi, valorizzazione del personale ed anche riduzione dei Consigli d'amministrazione. Ma questo è un problema che affronteremo a tempo debito».