“Cappuccio Collective Smooth”, a Palazzo delle Arti Beltrani rivissuti gli Anni '70 e '80 al ritmo del miglior smooth Jazz

Special guest della serata Mark Sherman, Ramon Montagner, Dario Deidda per una performance che è stato uno splendido viaggio sonoro tra talento e contaminazione

martedì 22 luglio 2025 14.21
A cura di Tonino Lacalamita
Evergreen a Trani con il Cappuccio Collective Smooth che domenica 20 luglio a Palazzo delle Arti Beltrani, ha vibrato al ritmo dello Smooth Jazz, confermando il suo status di genere musicale sempreverde e affascinante. Il concerto del "Cappuccio Collective Smooth" non è stato solo una performance, ma un vero viaggio sonoro che ha saputo fondere l'eleganza delle atmosfere Anni '70 e '80 con una chiave moderna, conquistando un pubblico eterogeneo e dimostrando la straordinaria versatilità e il valore artistico di questo genere.

Lo Smooth Jazz, caratterizzato da melodie accattivanti, ritmi morbidi e armonie sofisticate, si distingue per la sua capacità di creare un'atmosfera rilassante ma al tempo stesso sofisticata: "È un genere che attinge dal jazz tradizionale, dal funk, dal soul e persino dalla pop music - ha detto il chitarrista Mimmo Cappuccio leader del collettivo - rendendolo accessibile e piacevole per un vasto pubblico, senza rinunciare alla complessità esecutiva e all'improvvisazione. Questa sua natura "contaminata" è proprio ciò che lo rende così perennemente attuale e capace di attrarre diverse generazioni".

Il cuore pulsante della serata è stato il Cappuccio Collective Smooth, un ensemble guidato da musicisti campani di grande esperienza, capaci di creare un'esperienza sonora avvolgente e raffinata. Mimmo Cappuccio, chitarrista e produttore artistico, è l'anima del collettivo. Nato a Caserta nel 1963, è una figura di spicco nel panorama musicale italiano. La sua carriera è decollata nel 1988 con un Q-Disc per Five Records e proseguita con l'album "Donne che cambiano" (1991), frutto di collaborazioni con nomi come Bob Fix e James Senese. Mimmo ha anche lavorato con Franco Del Prete e Paolo Termini, per poi fondare il suo Robin Hood Studio Recording nel 1999, producendo artisti premiati come i DINAMIKA e i NADHIR. La sua chitarra non si limita a suonare note: intesse melodie e armonie, guidando l'intera band con un tocco sapiente che è il filo conduttore di un suono raffinato e coinvolgente.
Accanto a lui, Annina Galiano, cantante versatile ed interprete raffinata, ha incantato il pubblico con la sua voce, dando nuove sfumature ai brani, Cristina Massaro, pianista e tastierista, ha arricchito ogni pezzo con il suo tocco elegante e la sua versatilità, spaziando tra jazz, musica brasiliana e fusion. La sezione ritmica è stata completata dalla percussionista Alessia Migliore, in arte Ale Duke Migliore, che ha fornito un groove solido e innovativo che ha dato colore alla serata.

Special Guest d'Eccezione: I Giganti dello Smooth Jazz. La serata è stata ulteriormente impreziosita dalla presenza di special guest di fama mondiale, che hanno elevato il livello della performance a vette d'eccellenza: Mark Sherman, pianista e vibrafonista jazz di fama internazionale, ha regalato momenti di pura magia. Noto per la sua tecnica e improvvisazione, ha studiato alla prestigiosa Juilliard School di New York e vanta collaborazioni con artisti del calibro di Peggy Lee e Wynton Marsalis. La sua capacità di suonare con la New York Philharmonic e altre orchestre, unita al suo ruolo di educatore musicale, ne conferma la statura artistica: "E' un onore per me - ha detto - essere al fianco di un grande professionista come Mimmo Cappuccio, suonare con un'ensemble è facile e stimolante per me".

Oltre Mark Sherman, come guest c'erano Ramon Montagner, batterista brasiliano e vincitore del Drumeo Awards 2024, che ha portato la sua straordinaria versatilità, fondendo groove, jazz e percussioni etniche con un ritmo contagioso, Dario Deidda, uno dei bassisti più stimati della scena jazz europea e otto volte miglior bassista italiano secondo il Jazzit Award, ha fornito una base ritmica impeccabile e un groove profondo, frutto di collaborazioni con artisti del calibro di Pino Daniele e Kurt Rosenwinkel.

Il pubblico ha potuto rivivere e reinterpretare brani intramontabili come "Mornin'" di Al Jarreau, "This Masquerade" di George Benson, una meraviglia l'interpretazione dell' ensemble, e "Sweet Love" di Anita Baker. La capacità degli artisti di emozionare e coinvolgere ogni generazione, pur mantenendo l'essenza dei brani originali, ha reso il concerto un'occasione davvero imperdibile. Il "Cappuccio Collective Smooth", che progetti discografici a breve ed un viaggio in Brasile per la partecipazione ad un evento di taglio internazionale, ha dimostrato che la grande musica non ha età e può continuare a emozionare, trasformando il Palazzo delle Arti Beltrani in un tempio dello Smooth Jazz internazionale, capace di far vibrare le corde dell'anima e accendere la passione per le sonorità di un'epoca d'oro e per un genere che continua a evolversi e a incantare.
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