Carcere di Trani, Mastrulli (Cosp): «Auspichiamo che non siano disposti trasferimenti da altri istituti»

Intervento del sindacato sull'imminente apertura del nuovo padiglione

sabato 3 ottobre 2020 9.18
La nostra prima originaria protesta, come federazione sindacale Co.s.p., partì in tempi non sospetti già dai primi di settembre: siamo stati lungimiranti sulla vicenda carcere di Trani, dell'apertura del nuovo padiglione, di 200 ulteriori ospiti e contestuale chiusura della sezione blu (ex massima sicurezza), che oggi troverebbe conferma dal vertice del dipartimento con direttiva del 1 ottobre scorso, esecutiva dalla fine della seconda decade di ottobre, con la disposizione dello spostamento dei reclusi dalla ex sezione blu al nuovo padiglione detentivo e la contestuale chiusura dell'intero padiglione blu per ristrutturazione.

Chiaramente al termine dei lavori di ripristino della sezione blu, che auspichiamo non si tratti di una sola imbiancata e spolverata ma di diverso, profondo e totale rinnovamento di edilizia penitenziaria.

Auspichiamo, invero, che non siano disposti trasferimenti in entrata a Trani da altri istituti che risultino in eccedenza rispetto alle proprie dotazioni di posti letto. Questo preoccupa la Fs-Cosp, conoscendo storicamente la nostra centrale e regionale amministrazione sull'utilizzo della solita conosciuta "coperta corta".

La Fs-Cosp apprezza, con cautela dovuta, l'interessamento del dipartimento, delle autorità intermedie e della stessa prefettura della Bat anche intervenuta sulla vicenda "carcere Trani".

Auspichiamo, come segreteria generale nazionale e quella regionale puglia rappresentata da Giuseppe Calefato, un riciclo soprattutto per i noti fatti attuali nel comando del penitenziario, oramai datato nel tempo (9 anni): una permanenza che si ritiene in pieno conflitto con la normativa vigente di avvicendamento nella dirigenza di polizia, che solitamente staziona dai tre ad un massimo 5 anni. Invece, ci troviamo a Trani un comando contestato nella gestione delle risorse umane e materiali da sempre e da quasi tutte le sigle sindacali.

Non ci riteniamo soddisfatti, invece, dell'ampliamento dell'organico che a conti fatti non c'è stato se non l'arrivo di 40 unità assegnate per fisiologico riciclo della mobilità nazionale degli agenti/assistenti. Il numero è servito a rimpiazzare una cronica storica carenza di circa 100 poliziotti, nel tempo andati in quiescenza, riformati o trasferiti ad altra sede. Resta una carenza di almeno 50/60 unità, carenza che neanche la politica di governo, deputati e senatori hanno saputo comprendere. Se manderanno altri detenuti da altre sedi, a danno del nuovo reparto detentivo (che a Trani avrebbe una capienza di circa 600 detenuti rispetto all'attuale di 240), si aggiungerebbe la beffa della vigilanza, sicurezza e traduzioni dei reclusi ampliati nel numero di posti letto senza che altri agenti abbiano rafforzato le dotazioni.

Domenico Mastrulli, Cosp