Carcere di Trani: venerdì il sit in di protesta

Manifestazione delle organizzazioni sindacali di polizia penitenziaria. «Trasferiscono 150 detenuti da Bari a Trani»

giovedì 7 aprile 2011 10.50
Dopo l'ultimo fallimentare incontro con la direzione della casa circondariale di Trani le organizzazioni sindacali di polizia penitenziaria Osapp, Fp Cgil, Cisl Fns, Cnpp Fsa, Ugl Pp e Sinappe (che rappresentano il 70% del personale di polizia sindacalizzato), hanno organizzato un sit-in di protesta di tutti gli agenti di polizia penitenziaria in servizio nella sede di Trani, nei pressi della zona filtro: la protesta avrà luogo venerdì 8 aprile davanti ai cancelli del carcere, a partire dalle ore 9. L'11 aprile la stessa manifestazione verrà ripetuta a Bari presso la sede del provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria.

«I poliziotti penitenziari di Trani - si legge nella nota - protestano poichè i vertici del provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria di Puglia hanno inopinatamente ed unilateralmente deciso di trasferire 150 detenuti dalla casa circondariale di Bari a quella tranese, che si vanno ad aggiungere agli attuali 280 reclusi, più 45 nella sezione femminile della stessa città penitenziaria della Bat e che superano di gran lunga la capienza massima regolamentare di 220 detenuti. Il trasferimento viene effettuato senza un adeguato e congruo numero di agenti. Le organizzazioni sindacali a più riprese hanno richiesto a gran voce il rientro nel carcere tranese delle numerose unità di personale, distaccate in altre sedi degli uffici regionali, ma in pianta organica previste presso il carcere di Trani. Di fatto, vi è la necessità di avere un 30% di personale in più rispetto a quello attualmente in servizio, che consta di circa 250 agenti. Inoltre, illegittimamente è stata soppressa l'unica fonte di benessere del personale dipendente e, quindi, non è ulteriormente tollerabile la chiusura, disposta da una settimana, dello spaccio agenti con annessa sala convegni, di cui le organizzazioni sindacali hanno chiesto l'immediata riapertura».