Come scegliere una tariffa gas

Un approfondimento sul tema

lunedì 20 dicembre 2021 17.31
È un inverno estremamente caldo quello che gli italiani si accingono a vivere. E non lo sarà, ahinoi, dal punto di vista meteorologico. I processi produttivi innescatesi dopo la pandemia, abbinata ad un'inflazione che galoppa in modo persistente ormai da svariati mesi, porteranno a dei rincari energetici come non si vedevano da decenni, che rischiano di mettere in grande difficoltà le famiglie italiane.

Le bollette dell'energia elettrica dovrebbero aumentare tra un 10 e 15%, un salasso pesante. Nulla in confronto, però, con quanto accadrà con le bollette del gas, il cui prezzo si è letteralmente impennato nel corso degli ultimi mesi. A partire dall'avvio del secondo semestre del 2021, il prezzo del gas, relativamente tranquillo nel corso degli ultimi dieci anni, è letteralmente scattato in avanti, arrivando a toccare €.0,95 al metro cubo.

Come difendersi dall'esorbitante aumento del prezzo del gas


E la corsa del gas, purtroppo, sembra non conoscere sosta, che secondo alcuni esperti potrebbe giungere a €.1,30 a metro cubo. Non c'è da escludere, quindi, che il caro bolletta possa subire un incremento del 50%, andando ben oltre il rincaro del 30% fin qui realizzato. Da svariate settimane, ormai, si parla di stanziamenti statali per rendere meno salate queste bollette. Ma l'intervento, però, dovrebbe riguardare un numero limitato di nostri connazionali.

Per difendersi da un eventuale cospicuo aumento delle tariffe gas, quindi, al risparmiatore italiano non resta che un'arma: verificare le varie offerte presenti sul mercato italiano e scegliere quella maggiormente conveniente in base alle proprie esigenze. Nel nostro paese, d'altro canto, sono presenti più di 500 operatori afferenti al mondo dell'energia.

Una pluralità di offerta che, se da un lato, rappresenta un forte vantaggio per il consumatore, che può valutare i differenti prezzi delle varie compagnie, dall'altro rischia di disorientare il medesimo, travolto dalle centinaia di offerte proposte, talvolta, in modo alquanto complicato da comprendere. La grande rete telematica, però, può essere di grande supporto nella scelta.

Affidarsi ad un comparatore offerte indipendente, ad esempio, rende più semplice ed agevole scoprire il piano tariffario maggiormente conveniente, cercando di proteggersi adeguatamente dal problema dell'aumento delle tariffe del gas. È utile sapere, di conseguenza, come sono composte le bollette del gas, cercando di andare a cogliere quei dati salienti per comprendere quando è possibile ottenere degli sconti direttamente dal nostro operatore o se sia più opportuno rivolgersi ad un altro operatore.

Consumo, ma non solo: quali sono gli altri costi presenti in bolletta


Nella nostra Penisola, la fornitura del gas è suddivisa in fasce geografiche in base al maggior consumo dovuto al clima e alla temperatura della zona dove si risiede. Per rendere uniforme il pagamento del consumo del metano, è stata introdotta un'unità di misura denominata SMC (Standard per Metro Cubo): questo parametro, abbinato al consumo annuo in metri cubi, consente di poter ottenere dei preventivi realmente attinenti e conformi alle proprie necessità.

La bolletta del gas, però, prevede altre voci di costo che, ad onor del vero, non sono direttamente riconducibili al prezzo della materia prima, gas in questo caso. Stiamo parlando, ad esempio, delle tante odiate imposte, che nel nostro paese, in alcuni casi, furono introdotte per finanziarie guerre di oltre un secolo fa: di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia, ma l'abolizione di queste tasse è lungi dall'essere realizzata.

Per quanto riguarda il gas, esistono tre imposte stabilite dallo stato. La prima è la cosiddetta accisa per il consumo, suddivisa in quattro scaglioni e in due aree geografiche: centro-nord e centro-sud. La seconda è l'addizionale regionale, che viene definita in modo autonomo da ciascuna singola regione. L'ultima, invece, è l'IVA, così ripartita: i primi 480cc consumati sono tassati al 10%, mentre la restante parte è soggetta al 22%, tassazione, quest'ultima, che riguarda in modo indiscriminato i consumi ad uso industriale.