"Commenti da un Presepe Vivente non fatto"

Ci scrive in redazione l'associazione Xiao Yan

giovedì 28 dicembre 2006
Riceviamo e pubblichiamo una lettera dell'associazione Xiao Yan: «Ciao a tutti amici della stampa, un caro saluto e felici Auguri per le festività, da gli amici dell'Associazione Xiao Yan. Siamo a scrivervi per raccontarvi alcune sensazioni ed impressioni circa le due giornate, 25-26 Dicembre appena trascorse. Come ben sapete quest'anno l'amministrazione Prefettizia della Città di Trani, ha ritenuto non opportuno approntare alcun evento legato al Natale, i motivi di tale decisione sono bene noti a tutti ed imputabili a presunti disavanzi nei nostri bilanci comunali. Scelta condivisibile o meno, è giunto il momento delle riflessioni postume.
Come associazione Xiao Yan abbiamo approntato, in alternativa alla realizzazione del Presepe Vivente che, avevamo realizzato negli ultimi anni, un programma di attività per le famiglie e per i bambini da svolgersi in via S.Martino e per l'esattezza nella Chiesa di S.Martino dove abbiamo realizzato il Presepe dei Bambini. Nello svolgersi delle attività tra il 25 ed il 26 Dicembre ci siamo accorti di un dato che ci ha fatto riflettere sulle conseguenze delle Altrui decisione. Il dato evidente in queste serate tutto sommate tranquille e serene, da un punto di vista climatico, è stato il flusso di persone in visita ai vari presepi allestiti nelle Chiese del Centro storico, praticamente inconsistente, dato questo che se paragonato al numero di visitatori del solo presepe vivente della passata edizione, tra il 25 e il 26 dicembre dello scorso anno, avevamo registrato circa 15.000 visitatori fa capire che qualcosa a Trani è mancato. Tale constatazione di fatto, ci spinge a formulare alcune riflessioni generali: la prima, di carattere pedagogico. Il presepe vivente svolto negli ultimi anni dall'Associazione Xiao Yan non era solo un evento spettacolare, ma un vero e proprio momento di confronto e meditazione sul tema della Natività di nostro Signore Gesù, un momento che permetteva alla comunità cittadina di ritrovarsi attorno ad un tema caro e vicino ai mille bisogni delle persone, un momento che era anche confronto su tematiche serie ed importanti come l'accoglienza, la pace la fede. Essersi privati del Presepe Vivente, quest'anno ha determinato praticamente la privazione di un prezioso momento di riflessione che tanto bene ha fatto, a chiunque in passato sia confrontato con esso.
L'altra riflessione che tale decisione ci ha provocato, ha carattere di tipo sociale. Una comunità, come quella cittadina, che decide di incontrarsi in così gran numero vedi i venti mila visitatori totali dello scorso anno, crea movimento, da vita al suo Centro Storico, crea Festa, Incontro, Condivisione, determina Speranza; fa vivere la Città la fa sentire Comunità, valori ed atteggiamenti, che vanno sempre Provocati con iniziative e momenti, valori che la cittadinanza si aspettava, stando almeno alla gran quantità di richieste e domande sul Presepe Vivente che ci sono pervenute, e che purtroppo sono state disattese. Ancora una riflessione e questa volta è di tipo turistica. Di certo non è bello incontrare tante persone provenienti da paesi limitrofi, giunti a Trani per visitare il Nostro Presepe Vivente, tanto apprezzato negli anni scorsi, e ritrovarsi a mani vuote e con la delusione in volto perché per motivi non noti, quest'anno non hanno trovato nulla. Vedere un centro storico come quello di Trani praticamente deserto, in giornate speciali come queste, vuol dire negozi chiusi, attività commerciali vuote, insomma silenzio. Per fortuna che i paesi limitrofi come Bisceglie e Canosa hanno provveduto ad organizzare due bellissimi Presepi Viventi.
Ed in fine una provocazione di tipo politica: è vero si, che il Commissario Prefettizio è stato costretto a non considerare la programmazione di alcuna attività legata al Natale (vedi presepe in Piazza Libertà, le luminarie, o concerti vari) ma è anche vero che se ci troviamo in questa situazione di così grande incertezza politica, economica e sociale per l'intera città, di certo lo dobbiamo ad una classe politica, di destra o di sinistra che si voglia, che negli ultimi anni non ha brillato in termini di lungimiranza amministrativa, impegnata come è stata a risolvere mille questioni che di tutto parlavano tranne che dei Desideri e Sogni di una Comunità cittadina, quella comunità fatta di persone di volti di parole che sono l'anima di questa Città. Cari amici della stampa scusateci la lunghezza di questa lettera, ma sono parole nate dal cuore e semmai anche da un po' di rabbia per aver subito gli effetti di una non decisione che di certo per questo Natale ci ha privato, noi come tanti, di un prezioso momento di crescita Spirituale ed Umana.» Associazione Xiao yan - Rondine che ride