Crisi in Libia: un rischio per le esportazioni pugliesi

La Bat esporta beni per un milione 100mila euro. Imminente battuta di arresto

venerdì 20 febbraio 2015 7.11
A cura di Martina Tortosa
È incredibile quanto facilmente si possa avere la sensazione di vivere indisturbati in una bolla. Eppure, inevitabilmente, ci sono questioni talmente grandi e pesanti da rompere ed invadere le pareti della bolla, costruite a lungo e con fatica. Protagonista di tutti i mezzi di comunicazione, radio, televisione, giornali ed internet, è, ormai da mesi, la crisi in Libia. Grande sei volte l'Italia e abitata da sei milioni di persone, è un Paese nel caos che, nelle ultime ore, sembra aver minacciato anche l'Italia. Non solo il problema della sicurezza, ma anche la crisi economica della Libia sta fortemente influenzando la nazione e, nello specifico, anche la Provincia Bat.

Ben 18 milioni di euro. Ecco quanto vale il made in Puglia (non energetico) nel mercato libico. È quanto emerge da un'elaborazione del Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia, su dati Istat. L'escalation della crisi in Libia può condizionare profondamente l'andamento delle esportazioni. Dopo le esportazioni di prodotti petroliferi raffinati, i settori interessati sono macchinari e apparecchiature, apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche, prodotti alimentari, autoveicoli e prodotti delle altre industrie manifatturiere.

Ora è probabile un'imminente battuta d'arresto. Le aziende della Provincia di Barletta-Andria-Trani esportano beni per un milione 100mila euro, pari al 6,1 per cento del totale delle esportazioni pugliesi verso la Libia. «I dati elaborati dal nostro Centro Studi regionale – commenta Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia – ci consentono di comprendere come la situazione generatasi nel Nordafrica abbia ripercussioni dirette anche sulla nostra economia regionale».

«Quest'ulteriore fronte si apre in un momento in cui le imprese pugliesi sono già duramente provate dalla restrizione ai commerci con la Russia, in forza delle sanzioni applicate a seguito della crisi ucraina. La situazione internazionale – osserva – è tale da causare una battuta d'arresto proprio per alcuni tra i flussi più corposi dell'export pugliese. Con i consumi interni ormai al lumicino, questa congiuntura rappresenta un pericolo concreto anche dal punto di vista economico. Per questo e per tanti ancor più importanti motivi – conclude il presidente – non possiamo che augurarci una soluzione rapida, che consenta la pacificazione dei territori ed il ritorno ai fisiologici rapporti commerciali».