Darsena, aumenta il canone d'ormeggio
Per De Noia la variazione stabilita dal commissario è ingiustificata
mercoledì 5 settembre 2007
«Il rilancio della portualità turistica, che sta attraversando una difficile fase di stallo, dovuto al passaggio della competenza sul demanio Marittimo alle Regioni, nella nostra città è ulteriormente minacciato dall'ingiustificabile ed illegittimo aumento del canone d'ormeggio della Darsena Comunale (stabilito dal Commissari Straordinario Dott. Angelo Trovato) che rischia di creare seri danni all'immagine del nostro Marina, oramai minimizzato rispetto ai porti turistici viciniori.
Ingiustificato perché non vi è, né un aumento dei servizi né un miglioramento degli stessi, per cui potrebbe trovare, verosimilmente, fondamento un maggior costo della tariffa, con il quale compensare una maggiore e migliore offerta di servizi, anche se una simile eventualità necessiterebbe dell'accordo da parte degli stessi utenti, attesa la natura contrattuale del rapporto che intercorre tra gestore dell'approdo turistico ( che fornisce uno specchio acqueo per l'ormeggio con i servizi accessori ad un dato prezzo) e utente del porto (che accetta il posto d'ormeggio con i servizi accessori e a quel dato prezzo).
Illegittimo perché l'ormeggio delle unità da diporto presso la Darsena rientra nei servizi a domanda individuale, per i quali gli aumenti devono essere deliberati in ossequio a quanto previsto dall'art. 172 comma I lett. E) del D.Lgs. 267/2000, secondo il quale "Il tasso di copertura deve essere determinato in percentuale al costo di gestione dei servizi stessi". Il che sta a significare che l'utile derivante dai proventi dei canoni d'ormeggio deve servire esclusivamente alla copertura dei costi di gestione dell'approdo. Non si può aumentare il canone d'ormeggio per coprire i costi di chissà quale altro servizio, che oltretutto ai diportisti non è dato sapere.
Il regolamento della Darsena Comunale, inoltre, prevede espressamente che i pagamenti devono essere sempre anticipati (articolo 6 comma 6), in quanto, non solo il Comune deve garantirsi il pagamento dei canoni con cui far fronte alle spese di gestione, amministrazione e manutenzione, ma lo stesso utente dovrà conoscere l'importo da pagare per valutare la convenienza all'ormeggio della propria unità presso l'approdo turistico tranese.
La conseguenza di tale inconcepibile aumento produrrà il giustificato, comprensibile, ma non desiderato, abbandono dell'approdo turistico di molti diportisti verso altri Marina, con danni d'immagine ed economici devastanti, non solo per l'approdo, ma anche per l'indotto che ruota intorno alla struttura (cantieri, meccanici, bar, ristoranti ecc..).
Chi possiede una barca, oppure vorrebbe acquistarla, verrebbe, sicuramente scoraggiato da questa scelta decidendo di sistemarsi presso un altro Marina. Il nuovo tariffario, aggiornato agli aumenti stabiliti dal Commissario Straordinario, prevede costi per gli utenti che sono di gran lunga superiori a quelli praticati nei più moderni e ben attrezzati Marina presenti lungo le coste dell'Italia centro-settentrionale.
Gli attuali prezzi della Darsena Comunale, invece, sono in linea con quelli dei Marina dell'Adriatico Centro-Meridionale. Sarebbe opportuno,quindi, oltre che giusto, ripristinare il tariffario precedente. Si parla moltissimo di porti turistici, di nautica di diporto e del suo indotto, ma lo sviluppo di tale settore deve essere, obbligatoriamente accompagnato da politiche locali che incentivino i diportisti ad ormeggiare presso il nostro Marina. La nautica di diporto sia come attività di tempo libero sia come settore costitutivo di prestigio, direttamente e con il notevole indotto che genera, può dar vita a rilevanti benefici per l'economia locale, e può contribuire a creare un miglioramento della situazione occupazionale nella nostra città.
Il porto va visto come una porta sul mare, che agevola il rapporto con il territorio. Affinché il richiamo sia efficace a chi approda non si devono praticare tariffe esose, che allontanano i diportisti. La struttura pubblica nasce con precise finalità pubbliche, che non vanno mai disattese, altrimenti non si fanno gli interessi della città.»
Dott. Francesco De Noia
Consigliere Comunale di Forza Trani
Ingiustificato perché non vi è, né un aumento dei servizi né un miglioramento degli stessi, per cui potrebbe trovare, verosimilmente, fondamento un maggior costo della tariffa, con il quale compensare una maggiore e migliore offerta di servizi, anche se una simile eventualità necessiterebbe dell'accordo da parte degli stessi utenti, attesa la natura contrattuale del rapporto che intercorre tra gestore dell'approdo turistico ( che fornisce uno specchio acqueo per l'ormeggio con i servizi accessori ad un dato prezzo) e utente del porto (che accetta il posto d'ormeggio con i servizi accessori e a quel dato prezzo).
Illegittimo perché l'ormeggio delle unità da diporto presso la Darsena rientra nei servizi a domanda individuale, per i quali gli aumenti devono essere deliberati in ossequio a quanto previsto dall'art. 172 comma I lett. E) del D.Lgs. 267/2000, secondo il quale "Il tasso di copertura deve essere determinato in percentuale al costo di gestione dei servizi stessi". Il che sta a significare che l'utile derivante dai proventi dei canoni d'ormeggio deve servire esclusivamente alla copertura dei costi di gestione dell'approdo. Non si può aumentare il canone d'ormeggio per coprire i costi di chissà quale altro servizio, che oltretutto ai diportisti non è dato sapere.
Il regolamento della Darsena Comunale, inoltre, prevede espressamente che i pagamenti devono essere sempre anticipati (articolo 6 comma 6), in quanto, non solo il Comune deve garantirsi il pagamento dei canoni con cui far fronte alle spese di gestione, amministrazione e manutenzione, ma lo stesso utente dovrà conoscere l'importo da pagare per valutare la convenienza all'ormeggio della propria unità presso l'approdo turistico tranese.
La conseguenza di tale inconcepibile aumento produrrà il giustificato, comprensibile, ma non desiderato, abbandono dell'approdo turistico di molti diportisti verso altri Marina, con danni d'immagine ed economici devastanti, non solo per l'approdo, ma anche per l'indotto che ruota intorno alla struttura (cantieri, meccanici, bar, ristoranti ecc..).
Chi possiede una barca, oppure vorrebbe acquistarla, verrebbe, sicuramente scoraggiato da questa scelta decidendo di sistemarsi presso un altro Marina. Il nuovo tariffario, aggiornato agli aumenti stabiliti dal Commissario Straordinario, prevede costi per gli utenti che sono di gran lunga superiori a quelli praticati nei più moderni e ben attrezzati Marina presenti lungo le coste dell'Italia centro-settentrionale.
Gli attuali prezzi della Darsena Comunale, invece, sono in linea con quelli dei Marina dell'Adriatico Centro-Meridionale. Sarebbe opportuno,quindi, oltre che giusto, ripristinare il tariffario precedente. Si parla moltissimo di porti turistici, di nautica di diporto e del suo indotto, ma lo sviluppo di tale settore deve essere, obbligatoriamente accompagnato da politiche locali che incentivino i diportisti ad ormeggiare presso il nostro Marina. La nautica di diporto sia come attività di tempo libero sia come settore costitutivo di prestigio, direttamente e con il notevole indotto che genera, può dar vita a rilevanti benefici per l'economia locale, e può contribuire a creare un miglioramento della situazione occupazionale nella nostra città.
Il porto va visto come una porta sul mare, che agevola il rapporto con il territorio. Affinché il richiamo sia efficace a chi approda non si devono praticare tariffe esose, che allontanano i diportisti. La struttura pubblica nasce con precise finalità pubbliche, che non vanno mai disattese, altrimenti non si fanno gli interessi della città.»
Dott. Francesco De Noia
Consigliere Comunale di Forza Trani