Stemma ottocentesco del Comune, una copia dell'originale ora è in Biblioteca
La donazione è frutto dell'impegno della Biblioteca apostolica vaticana
sabato 8 ottobre 2016
9.00
Ieri pomeriggio presso la Biblioteca comunale si è tenuta la conferenza e relativa cerimonia per il dono della Biblioteca apostolica vaticana nei confronti del Comune di Trani: una copia dell'originale dello stemma ottocentesco del Comune conservato a Roma. Presente all'evento l'assessore alla Cultura del Comune di Trani, Grazia Distaso, che ha promosso e organizzato in collaborazione con la Biblioteca apostolica vaticana, la conferenza dal titolo «La biblioteca apostolica vaticana dona al Comune di Trani un inedito stemma della città. La storia del blasone dalle sue origini».
Lo stemma civico ottocentesco del Comune di Trani è venuto alla luce nell'archivio della Biblioteca apostolica vaticana a Roma. A scoprire l'esistenza dell'importante documento storico è stata la dottoressa Daniela Di Pinto, archivista tranese, durante una ricerca: lo stemma a colori è allegato ad una lettera manoscritta del sindaco di Trani, datata 1 maggio 1871. La dottoressa Di Pinto, presente ieri, ha puntualizzato quanto sia per una città andare alla ricerca delle proprie radici, cercando di non perdere nessuna sfumatura. Lo stemma presenta differenze rispetto all'attuale concesso con decreto dell'8 settembre 2000. È molto probabile che la più importante sia lo sfondo rosso, già presente sullo stemma raffigurato in una storica lapide presso palazzo Torres e sul vecchio gonfalone della Polizia municipale, richiamato su quello dell'associazione dei vigli in pensione.
Non va dimenticato che, per ben 86 anni, Trani aveva avuto uno stemma civico sbagliato, frutto di un decreto del 13 luglio 1914, firmato dall'allora ministro dell'Interno e presidente del Consiglio, Antonio Salandra, nativo di Troia, e che raffigurava gli elementi dello scudo in posizione invertita rispetto a storia e senso logico: il drago, simbolo della ferocia, sormontava erroneamente la torre, simbolo della civiltà. Alla fine degli anni '90 il gallerista Michele Ladogana si accorse dell'errore marchiano e riuscì, anche e soprattutto grazie al supporto istituzionale del vice sindaco dell'epoca, Gino Lops, a chiedere ed ottenere un nuovo decreto del Presidente della Repubblica, che arrivò l'8 settembre 2000 per mano di Carlo Azeglio Ciampi e sancì l'esatta configurazione dello stemma tranese.
A distanza di sedici anni da quella doverosa rettifica, lo stemma civico torna in discussione nella misura in cui lo sfondo dello stesso potrebbe essere di colore rosso, e non azzurro.
Lo stemma civico ottocentesco del Comune di Trani è venuto alla luce nell'archivio della Biblioteca apostolica vaticana a Roma. A scoprire l'esistenza dell'importante documento storico è stata la dottoressa Daniela Di Pinto, archivista tranese, durante una ricerca: lo stemma a colori è allegato ad una lettera manoscritta del sindaco di Trani, datata 1 maggio 1871. La dottoressa Di Pinto, presente ieri, ha puntualizzato quanto sia per una città andare alla ricerca delle proprie radici, cercando di non perdere nessuna sfumatura. Lo stemma presenta differenze rispetto all'attuale concesso con decreto dell'8 settembre 2000. È molto probabile che la più importante sia lo sfondo rosso, già presente sullo stemma raffigurato in una storica lapide presso palazzo Torres e sul vecchio gonfalone della Polizia municipale, richiamato su quello dell'associazione dei vigli in pensione.
Non va dimenticato che, per ben 86 anni, Trani aveva avuto uno stemma civico sbagliato, frutto di un decreto del 13 luglio 1914, firmato dall'allora ministro dell'Interno e presidente del Consiglio, Antonio Salandra, nativo di Troia, e che raffigurava gli elementi dello scudo in posizione invertita rispetto a storia e senso logico: il drago, simbolo della ferocia, sormontava erroneamente la torre, simbolo della civiltà. Alla fine degli anni '90 il gallerista Michele Ladogana si accorse dell'errore marchiano e riuscì, anche e soprattutto grazie al supporto istituzionale del vice sindaco dell'epoca, Gino Lops, a chiedere ed ottenere un nuovo decreto del Presidente della Repubblica, che arrivò l'8 settembre 2000 per mano di Carlo Azeglio Ciampi e sancì l'esatta configurazione dello stemma tranese.
A distanza di sedici anni da quella doverosa rettifica, lo stemma civico torna in discussione nella misura in cui lo sfondo dello stesso potrebbe essere di colore rosso, e non azzurro.