«E’ la fine di un’era politica e di un leader. Ora si cambi rotta»
Udc Trani e Repubblicani commentano il voto dei ballottaggi. Vito Cialdella intravede un nuovo scenario politico
mercoledì 1 giugno 2011
I partiti locali commentano i risultati elettorali dei ballottaggi. L'Udc di Trani è convinta: la sconfitta elettorale conferma la fine dell'era berlusconiana. Savino Scoccimarro, commissario dell'Unione di centro di Trani, sottolinea il peso specifico che ha avuto il terzo polo («Le alleanze con noi sono state premiate») e rilancia l'offensiva per le prossime amministrative di Trani: «Il nostro partito si presenterà alla città attraverso un'elaborazione programmatica di azioni in grado di coinvolgere la società civile, le associazioni ma soprattutto i giovani. Pronti al cambiamento dunque, proprio nel momento in cui non se ne può più della politica arrogante che condiziona lo sviluppo del paese. Ritengo sia giunto il momento per riappropriarsi della città e della politica. Si parla di vento di cambiamento e noi come Udc siamo pronti al confronto ed alle grandi sfide in previsione della prossima consultazione elettorale per il rinnovo del governo della città di Trani».
Vito Cialdella, della segreteria del partito Repubblicano, intravede un nuovo scenario politico: «L'era dell'oligarchia deve essere definitivamente eliminata per lasciare finalmente posto alla democrazia partecipata, allargando a tutta la popolazione la possibilità di decidere in veri Consigli, dove tutti hanno la possibilità di portare il proprio contributo, e non nelle piccole e segrete stanzette dove conta la voce di uno o di pochi. L'affermazione di movimenti o di partiti slegati dalle ideologie politiche antiche, che hanno fatto la storia del Paese, ci deve far riflettere circa la voglia di cambiamento radicale della politica, che mai come in questo momento rappresenta la priorità per gli italiani. Devono, pertanto, avere assoluta priorità i programmi, i progetti e le idee che devono essere poste al vaglio degli elettori, per lasciarli liberi di decidere scevri da ogni influenza, e non più i leader. Se riusciamo a dar vita a tutto ciò possiamo passare alla vera terza Repubblica nella quale non ha più senso parlare di destra, sinistra o centro, ma di coalizioni trasversali e non ideologiche, in cui si lavora per la realizzazione di programmi da porre al vaglio del popolo. Riteniamo opportuno che si debba cominciare da oggi, con questa idea di coalizioni, partendo dalla nostra città, e soprattutto ponendo al primo posto i programmi come base aggregante per la formazione delle stesse ed in secondo piano gli uomini che si candidano a realizzarli».
Vito Cialdella, della segreteria del partito Repubblicano, intravede un nuovo scenario politico: «L'era dell'oligarchia deve essere definitivamente eliminata per lasciare finalmente posto alla democrazia partecipata, allargando a tutta la popolazione la possibilità di decidere in veri Consigli, dove tutti hanno la possibilità di portare il proprio contributo, e non nelle piccole e segrete stanzette dove conta la voce di uno o di pochi. L'affermazione di movimenti o di partiti slegati dalle ideologie politiche antiche, che hanno fatto la storia del Paese, ci deve far riflettere circa la voglia di cambiamento radicale della politica, che mai come in questo momento rappresenta la priorità per gli italiani. Devono, pertanto, avere assoluta priorità i programmi, i progetti e le idee che devono essere poste al vaglio degli elettori, per lasciarli liberi di decidere scevri da ogni influenza, e non più i leader. Se riusciamo a dar vita a tutto ciò possiamo passare alla vera terza Repubblica nella quale non ha più senso parlare di destra, sinistra o centro, ma di coalizioni trasversali e non ideologiche, in cui si lavora per la realizzazione di programmi da porre al vaglio del popolo. Riteniamo opportuno che si debba cominciare da oggi, con questa idea di coalizioni, partendo dalla nostra città, e soprattutto ponendo al primo posto i programmi come base aggregante per la formazione delle stesse ed in secondo piano gli uomini che si candidano a realizzarli».