Echi del Settecento, la storia locale entra a Santa Teresa

Il nuovo volume di Maccon e Cortellino sarà presentato sabato 19 dicembre

mercoledì 9 dicembre 2015 6.31
Si terrà sabato 19 dicembre, alle ore 19.30, nella chiesa di Santa Teresa, sul porto di Trani, la presentazione del volume di storia locale "Echi del Settecento", edito da Landriscina Editrice e redatto da Nereo Maccon e Saverio Cortellino. Il testo racconta le vicissitudini della Capitale della Provincia in Terra di Bari, dall'apogeo alla caduta del 1 aprile 1799.

«Le vicende che hanno interessato la città tre secoli fa - spiega Nereo Maccon, uno degli autori - ci pervengono attutite dalla coltre del tempo, ma, a ben valutare, esse appaiono non molto distanti dal pensiero e dalle azioni degli uomini attuali. La trasformazione radicale della società tranese è una caratteristica propria del Settecento; la nobiltà perde il suo prestigioso predominio nel governo municipale; le forze fresche della borghesia imprenditrice e dell'artigianato produttivo incalzano e per tutto il secolo non danno tregua ai patrizi, forti e arroganti per un potere tramandato da leggi e tradizioni medievali anacronistiche. Frutto della conflittualità sarà la riforma della gestione comunale, che non è poco in un paese fortemente legato all'oscurantismo feudale».

«Ma ecco - continua Maccon - apparire nell'agone urbano del XVIII secolo, per fortunate e fortuite coincidenze, personalità capaci e dall'azione incisiva. Professionisti intelligenti, borghesi affaristi, arcivescovi e clero motivati nell'azione evangelica sono il lievito che farà incrementare il benessere economico e il tenore della vita dei cittadini. La felice evoluzione investe tutti i settori operativi, compresi i ceti popolari più poveri, marinai, contadini e braccianti. La città ha uno sviluppo notevole fra il 1740 e il 1770, proprio negli anni in cui le lotte sociali sono più tenaci e le richieste di partecipare al governo municipale della borghesia e degli artigiani sono esplicitate in numerosi ricorsi contro i nobili; l'ingiustizia nella ripartizione delle tasse comunali è drammaticamente evidenziata: basta il Catasto a formare la prova, a Trani il più ricco Nobile paga quasi meno di ciò che paga il più miserabile villano».

«Il presente lavoro -conclude - si occupa appunto delle istituzioni civili e religiose tranesi del Settecento con riferimento alle tematiche sociali, che investirono i cittadini e il clero in quel periodo, caratterizzato da un diffuso benessere frutto della ripresa dei traffici marittimi. Gran parte delle attività commerciali erano indirizzate alla esportazione di cereali verso Napoli, utilizzando la struttura portuale, onde fu necessario provvedere alla sua sistemazione. Seguiremo le fasi che hanno permesso di attuarne la progettua-lità, che, a distanza di 250 anni, è la sola operazione di un certo livello che sia stata definita e completata per il porto tranese, perché proprio su questa area si evidenzia il segno della prosperità del paese con gli edifici civili e religiosi, innalzati lungo il suo perimetro. Numerose opere di decoratori, pittori e scultori, adornano le costruzioni. Ad artisti di non lieve spessore Trani ha dato i natali nel XVIII secolo. Il secolo, poi, si chiuderà in modo disastroso per la città, ma anche con la speranza che non tutto è perduto e che dalle macerie si possa operosamente ricostruire una nuova era. In appendice è riportato l'almanacco del secolo: anno per anno, dal 1700 al 1799, sono riferiti gli avvenimenti locali di cui si ha memoria».