Elezioni 2012, Corrado apre al terzo polo
«Necessario il confronto con i centristi. Insieme si vince sempre». Il consigliere del Pdl analizza i risultati elettorali di lunedì
giovedì 19 maggio 2011
Beppe Corrado, consigliere provinciale del Popolo della Libertà, apre su Trani al confronto coi centristi, formazione politica della quale fanno parte Domenico Triminì e soprattutto Carlo Laurora, già leader della ex Forza Italia. Dopo le guerre degli anni scorsi, da Corrado arriva un'apertura al cosiddetto terzo polo. «Le prossime amministrative sono una tappa importante per proseguire quanto di buono è stato fatto in questi anni a Trani ed affrontare le criticità che esistono. L'area di centro (o terzo Polo) rappresenta un interlocutore serio e credibile con cui il PdL deve necessariamente aprire un confronto serio e serrato in quanto ritengo che siano molti i punti che ci accomunano rispetto a quelli che ci dividono. Il centrodestra, con il PdL a fare da motore trainante deve, nei prossimi mesi, avviare un confronto con tutte le forze moderate ed aprirsi alla società civile confrontandosi sui programmi e quindi sulla scelta del candidato sindaco che deve essere il più ampiamente condiviso per poter vincere la sfida delle amministrative 2012».
Corrado analizza i risultati elettorali di lunedì: «A voto ultimato, come sempre accade, magicamente non ci sono mai sconfitti. Tutti i partiti si affannano a giustificare il proprio risultato ed a dichiararsi comunque vincitori. Il dato del Pdl nella sesta Provincia conferma il radicamento nel territorio in controtendenza rispetto al dato nazionale il partito cresce in ogni realtà del nostro territorio. Dalle urne è emersa una certezza: il centrodestra vince quando compatta tutta l'area moderata. Il Popolo della Libertà insieme all'area di centro (Udc e Dc) è sempre vincente, come è accaduto a Bisceglie, Trinitapoli e Spinazzola».
Corrado definisce «un dato storico» quello di Trinitapoli dove il PdL ha sostenuto un candidato dell'Udc strappando alla sinistra la guida del Comune dopo 40 anni. Altro dato significativo, secondo l'esponente del PdL è che «l'elettorato non ha bisogno di urlatori (Napoletano a Bisceglie) ma vuole che la politica si occupi realmente dei problemi e vuole che ci si confronti esclusivamente sui programmi».
Corrado focalizza l'attenzione su Trani. «Il PdL tranese deve uscire dall'immobilismo derivante principalmente dalle tanto attese nomine del gruppo dirigente. Il partito oggi ha la necessità di rafforzarsi e radicarsi sul territorio, ha necessità di aprirsi alla società civile ed alle forze sane e vive della città per affrontare le importanti sfide che ci attendono in futuro. Essere un partito vivo e vitale pronto a confrontarsi anche al proprio interno e soprattutto a ricevere le sollecitazione provenienti dall'esterno: questo è l'obiettivo che dobbiamo raggiungere. Il coinvolgimento è un punto fondamentale dell'azione politica ma è necessario che si definiscano gli organi dirigenziali. Oggi è fondamentale chiarire ruoli e compiti per consentire al partito di strutturarsi definitivamente. Il PdL è composto da una classe dirigente che è una miscela di giovani amministratori e di uomini di comprovata esperienza, che può contare su un gruppo giovanile vivo e strutturato che rappresenta linfa vitale per la crescita costante del partito».
Corrado analizza i risultati elettorali di lunedì: «A voto ultimato, come sempre accade, magicamente non ci sono mai sconfitti. Tutti i partiti si affannano a giustificare il proprio risultato ed a dichiararsi comunque vincitori. Il dato del Pdl nella sesta Provincia conferma il radicamento nel territorio in controtendenza rispetto al dato nazionale il partito cresce in ogni realtà del nostro territorio. Dalle urne è emersa una certezza: il centrodestra vince quando compatta tutta l'area moderata. Il Popolo della Libertà insieme all'area di centro (Udc e Dc) è sempre vincente, come è accaduto a Bisceglie, Trinitapoli e Spinazzola».
Corrado definisce «un dato storico» quello di Trinitapoli dove il PdL ha sostenuto un candidato dell'Udc strappando alla sinistra la guida del Comune dopo 40 anni. Altro dato significativo, secondo l'esponente del PdL è che «l'elettorato non ha bisogno di urlatori (Napoletano a Bisceglie) ma vuole che la politica si occupi realmente dei problemi e vuole che ci si confronti esclusivamente sui programmi».
Corrado focalizza l'attenzione su Trani. «Il PdL tranese deve uscire dall'immobilismo derivante principalmente dalle tanto attese nomine del gruppo dirigente. Il partito oggi ha la necessità di rafforzarsi e radicarsi sul territorio, ha necessità di aprirsi alla società civile ed alle forze sane e vive della città per affrontare le importanti sfide che ci attendono in futuro. Essere un partito vivo e vitale pronto a confrontarsi anche al proprio interno e soprattutto a ricevere le sollecitazione provenienti dall'esterno: questo è l'obiettivo che dobbiamo raggiungere. Il coinvolgimento è un punto fondamentale dell'azione politica ma è necessario che si definiscano gli organi dirigenziali. Oggi è fondamentale chiarire ruoli e compiti per consentire al partito di strutturarsi definitivamente. Il PdL è composto da una classe dirigente che è una miscela di giovani amministratori e di uomini di comprovata esperienza, che può contare su un gruppo giovanile vivo e strutturato che rappresenta linfa vitale per la crescita costante del partito».