Emergenza rifiuti, Ventola ottiene attenzione per il "caso Trani"

A settembre previsto un tavolo tecnico con i sindaci della Bat

sabato 8 agosto 2015 7.08
A cura di Alessandra Vacca
È stato Francesco Ventola a portare sul tavolo regionale l'emergenza rifiuti dei comuni della Bat per cui si prenderanno provvedimenti a partire da settembre. «Saranno tra le tematiche più urgenti nell'agenda dei lavori dopo la pausa estiva. Questo l'impegno assunto in Aula dal Presidente Emiliano - ha dichiarato Ventola - rispetto al documento da me presentato all'attenzione dell'Assemblea regionale ed alla Giunta nella seduta del 31 luglio scorso». Un'esigenza questa nata dalla necessità in cui si sono venuti a trovare i comuni della Bat, tra cui Trani in particolare. Infatti, dopo il contributo offerto per lo smaltimento nelle proprie discariche pubbliche dei rifiuti provenienti dal bacino di Bari, chiuse le discariche pubbliche di Trani ed Andria, i dieci Comuni della Bat ora sono costretti a loro volta a ricorrere allo smaltimento presso altre discariche per rifiuti speciali non pericolosi, previa biostabilizzazione, con una gestione poco ortodossa del ciclo dei rifiuti ed a costi evidentemente e complessivamente maggiori.

«Tra l'atro - ha aggiunto il Consigliere del Gruppo regionale "Oltre con Fitto" - la tardiva/parziale applicazione degli incentivi previsti dall'ecotassa per le realtà virtuose, vale a dire quei Comuni che hanno efficacemente avviato la raccolta differenziata, si traduce in un ulteriore danno alle buone prassi in materia. Emblematico il caso di Andria e Canosa, Comuni le cui alte percentuali di raccolta, a beneficio del differenziato sull'indifferenziato, parlano da sole».

Per tali ragioni, l'ordine del giorno presentato chiede al consiglio regionale: 1. di istituire un tavolo tecnico-politico che coinvolga anche i Sindaci ed i Presidenti di Provincia, oltre che le strutture tecniche regionali; 2. di destinare le risorse rinvenienti dall'ecotassa a vantaggio di quei Comuni che nel rispetto delle normative e del piano regionale dei rifiuti vigenti, superano il 65% di raccolta differenziata, così da consentire la riduzione del livello di tassazione comunale (tari) e/o indurre il miglioramento delle attività di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani e dei servizi connessi.

Vista l'importanza della problematica, per cui l'applicazione tout court dell'ecotassa scompaginerebbe la situazione di quei Comuni pugliesi che arrancano nel dotarsi di appropriati strumenti ed assetti organizzativi e considerata la complessità della situazione delle discariche pubbliche il Presidente della Puglia ha chiesto il ritiro della proposta del Consigliere Ventola per potere approfondire l'intera materia a settembre.

«Non è un bel messaggio per i Cittadini ed i Comuni virtuosi, alla luce delle giustificazioni e delle considerazioni di cui siamo costretti a prendere atto – ha aggiunto il Consigliere Ventola -, ma al di là delle valutazioni e delle responsabilità politiche degli ultimi dieci anni di governo della sinistra pugliese, non si può che sperare in un deciso cambio di indirizzo del Governatore Emiliano e della sua maggioranza. A settembre bisognerà lavorare sodo e velocemente. L'obiettivo rifiuti zero purtroppo passa da una fase intermedia che non può fare danni maggiori di prima. I cittadini devono essere messi in condizioni di percepirne i vantaggi ambientali e, perché no, anche gli incentivi economici».