Via Istria, è giallo sulla pubblicità coperta

Visibelli: «E' in contrasto con le norme del codice della strada. E ora?». Sulle isole di traffico è vietata la posa di cartelli che non siano di segnaletica

martedì 17 maggio 2011
In questi giorni si sta completando la sistemazione dell'incrocio fra il cavalcaferrovia di via delle Forze Armate e via Istria. La sistemazione è stata realizzata a cura e spese di un privato (per una spesa di 40mila euro) il quale ha sottoscritto un contratto di sponsorizzazione con il Comune di Trani per un progetto di realizzazione di un'aiuola con fontana annessa, concessa in uso per nove anni. I più attenti avranno notato la presenza ai bordi dell'aiuola di una serie di pannelli pubblicitari ancora coperti. I cartelli sono ancora misteriosi perché pare che il Comune ora non ne abbia autorizzato l'installazione, in quanto in contrasto con le norme del codice della strada. A dirlo è Roberto Visibelli.

Per il senatore tranese, rappresentante del movimento Forza Trani «ancora una volta l'amministrazione comunale applica il principio evangelico per il quale non sappia la mano destra quel che fa la mano sinistra». Visibelli spiega: «Come detto, il progetto dei lavori, con tanto di indicazione dei cartelli pubblicitari, è allegato al contratto di sponsorizzazione. Dobbiamo quindi presumere che tale progetto non sia stato esaminato dai competenti uffici comunali prima di sottoscrivere il contratto? E se è stato esaminato (e deve esserlo, atteso che si è modificata la viabilità) com'è possibile che nessuno abbia obiettato circa la presenza dei cartelli pubblicitari?».

Visibelli apre una parentesi per qualificare come si possa catalogare, in base alle norme del codice della strada, l'incrocio tra via delle Forze Armate e via Istria. «Nel contratto di sponsorizzazione – scrive - si parla di rotatoria, ma per come è stato realizzato non ne ha le caratteristiche tecniche (definite dall'articolo 4.5 del decreto ministeriale del 19 aprile 2006). Si è parlato di svincolo, ma tale non è, perché per svincolo si intende una intersezione a livelli sfalsati in cui le correnti veicolari non si intersecano tra loro (articolo 3, comma 1, numero 53 del codice della strada). Siamo quindi di fronte al pateracchio di una generica intersezione a raso ovvero ad una area comune a più strade, organizzata in modo da consentire lo smistamento delle correnti di traffico dall'una all'altra di esse (articolo 3, comma 1, numero 26 del codice della strada). L'intersezione nel caso specifico è dotata di isole di traffico (o di canalizzazione) definite come parte della strada, opportunamente delimitata e non transitabile, destinata a incanalare le correnti di traffico (articolo 3, comma 1, numeri 27 e 28 del codice della strada)».

Tornando al posizionamento degli impianti pubblicitari entro i centri abitati, Visibelli cita gli articoli da cui è regolato: l'articolo 23 del codice della strada (http://www.aci.it/?id=491) e l'articolo 51, comma 4 del regolamento di attuazione del codice della strada (http://www.aci.it/?id=511). L'ultimo periodo del comma 1 dell'articolo 23 del regolamento di attuazione del codice della strada dice che «sulle isole di traffico delle intersezioni canalizzate è vietata la posa di qualunque installazione diversa dalla prescritta segnaletica». «Ne consegue – scrive Visibelli - che giustamente (ma solo ora) si vieta l'installazione degli impianti pubblicitari. Ma allora perché tale circostanza non è stata rilevata in sede di valutazione del progetto connesso alla sponsorizzazione? E' mai possibile che prima si sottoscrive un contratto di sponsorizzazione e poi successivamente si vieta allo sponsor l'installazione della pubblicità, che rappresenta l'unico ritorno economico dell'operazione? E ora cosa succederà? Lo sponsor, forte del contratto sottoscritto e registrato, sarà costretto ad intraprendere un'azione legale per vedersi rifondere i costi sostenuti, trasformandosi da benefattore dell'amministrazione comunale in creditore? Ed in caso di (probabilissima) condanna dell'amministrazione comunale, chi, tra i funzionari comunali, verrà chiamato a rispondere del danno patrimoniale alle esangui casse comunali? Oppure, more solito, a pagare saremo noi cittadini tranesi?».

«In tema di posizionamento degli impianti pubblicitari – prosegue Visibelli - l'esame delle norme del codice della strada ci pongono alcuni forti dubbi di legittimità sulla posizione di molti impianti pubblicitari già autorizzati e posizionati in corrispondenza delle intersezioni ed in prossimità della segnaletica stradale. Tanto per fare qualche esempio, ci riferiamo ai cartelli pubblicitari presenti sulle transenne fisse o su taluni pali (peraltro affollati) o addirittura impianti luminosi, posizionati in varie punti della città (piazza della Repubblica, piazza Indipendenza, incrocio fra via Imbriani e corso Italia, lo stesso incrocio fra via Istria e via delle Forze Armate). Se è giusto pretendere il rispetto del codice della strada da parte dello sponsor della sistemazione di via Istria, allora analogo rispetto deve essere previsto da parte di tutti gli altri operatorio del settore della pubblicità, nessuno escluso. Il che presupporrebbe che venisse anche approvato il piano degli impianti pubblicitari, fermo in qualche cassetto ormai da cinque mesi, e di cui non è dato sapere perché non si provvede».
Nuova rotonda di via Istria © Sergio Tatulli
Nuova rotonda di via Istria © Sergio Tatulli
Nuova rotonda di via Istria © Sergio Tatulli
Nuova rotonda di via Istria © Sergio Tatulli