Gli ultimi mesi con Amedeo "nell'imbuto"

I pro e i contro del suo mandato. Un punto a favore? Il risanamento dei conti

venerdì 19 luglio 2019 6.36
A cura di Giovanni Ronco
Stanno per cominciare gli ultimi mesi del mandato di Amedeo Bottaro e della sua "ipertesa" amministrazione. Ora è in una posizione alquanto scomoda perché molta parte dell'opinione pubblica è risentita ed un po' incattivita per i tre anni e mezzo passati in una specie di pantano, con poche sortite, poche risposte ai cittadini da parte della stessa amministrazione, ed ora quasi spiazzata, l'opinione pubblica stessa, dall'attivismo febbrile, dalla smania di comunicare anche le inezie inerenti l'ordinaria amministrazione, da un presenzialismo a tutto campo da parte di chi è al governo.

Nell'imbuto finale c'è dunque una posizione scomoda e poco piacevole per il sindaco ed i suoi seguaci: come la fanno, raccolgono mugugni: se fanno molto e comunicano tutto, sono accusati di fare campagna elettorale e di strumentalizzare e sfruttare l'ultimo tragitto per fare un lungo spot. Se dovessero rallentare o non comunicare più con la smania odierna, verrebbero comunque accusati di lassismo finale, o di non saper comunicare quello che si fa . Assodato che i punti programmatici posti un anno fa si sono persi di vista e gli ultimi rimpasti sono stati l'equivalente di una bombola del gas utile a nin "schiattare".

A monte di questa situazione c'è uno scotto da pagare, una colpa originaria: nei primi anni ed in quelli centrali del mandato, l'amministrazione Bottaro non ha avviato veri programmi e politiche di carattere culturale, economico- finanziario, ma ha preferito vivacchiare e tappare le falle di volta in volta. L'unico punto a favore, oggettivo e che si può effettivamente rivendicare, è un risanamento dei conti, trovati, ad inizio mandato, in profondo rosso.

Ma non è un alibi sufficiente, quello dei conti, a giustificare il mancato avvio di ciò che questa amministrazione aveva promesso: politiche turistico- culturali, politiche economiche, stimolo alle occasioni di lavoro, svolta vera rispetto al passato. Questo ampio orizzonte è mancato e potrebbe essere, il suo raggiungimento, come uscendo da una lunga linea d'ombra, parafrasando Joseph Conrad, l'unico motivo di una ricandidatura, se la gente vorrà crederci.

Perché per il resto, abbiamo assistito a vecchie logiche politiche, tra spartizioni, uomini della destra più vecchia e accattona continuamente accontentati e pronti a ricattare ed un partito come quello democratico (la minuscola è voluta) che si mostra, a Trani, in tutto il suo anacronismo ed in tutto il suo lento disfacimento.