Ici e tributi: «Spiegateci che succede in Comune»

I Verdi chiedono chiarimenti dopo la nota dei revisori dei conti. I due consiglieri chiediono che si faccia piena luce sulla vicenda

sabato 19 marzo 2011
Nella diatriba tra l'assessore alle Finanze, Nicola Pappolla, ed il consigliere comunale, Domenico Triminì (aperta dal nostro portale) si inseriscono anche i Verdi. «Il confronto tra Pappolla e Triminì - dicono dal partito - e la recente nota dei revisori dei conti, consente di affermare due dati di fatto: il disastro in cui versa l'ufficio tributi del Comune di Trani (fatto peraltro già noto a tutti compresi i contribuenti e oggi scopriamo che anche l'amministrazione ne dà pubblicamente atto) e la dichiarazione di sfiducia dell'assessore nei confronti del sindaco che non ha saputo scegliere i dirigenti (del resto, se i dirigenti vengono sostituiti come fossero bicchieri di carta, qualche motivo deve pur esserci)».

«La situazione di disastro in cui versa l'ufficio Tributi - scrivono Michele Di Gregorio e Franco Laurora - è assolutamente grave, considerato che esso dovrebbe garantire le pochissime entrate di cui dispone il Comune. Tuttavia da otto anni, questa amministrazione non ha inteso fare assolutamente nulla per porre rimedio allo sfascio progressivo. E, anzi, oggi assistiamo alla clamorosa notizia di un assessore che denuncia il ricorso alla Corte dei Conti per spese allegre e vicende assolutamente poco chiare. A tal proposito sarebbe il caso di sapere di chi è la responsabilità, se fino a gennaio del 2011 l'ufficio tributi non disponeva di strumenti informatici adeguati. Forse la nostra (che siamo all'opposizione) o di coloro che da otto anni amministrano questa città?».

I due consiglieri dei Verdi chiediono che si faccia piena luce (confidando in una sessione monotematica del Consiglio comunale) sulla vicenda della gestione dei tributi affidata alla Tributi Italia spa (già San Giorgio), società di riscossione e di accertamento che era stata accolta a braccia aperte anche a Trani. «La suddetta società - concludono Di Gregorio e Laurora - è stata cancellata dall'albo dei riscossori e commissariata. Intendiamo che si faccia pubblica chiarezza sui risultati di tale gestione, anche per poter avere la possibilità di accedere al fondo di garanzia che è stato costituito presso la Cassa depositi e prestiti al fine di recuperare le somme incassate ed eventualmente non riversate nelle casse comunali».