Il Comune perentorio: niente refezione a chi non paga. Forza Italia contraria

Volpe: «Punire i bambini per i crediti dei genitori è un atto deprorevole e vergognoso»

sabato 30 gennaio 2016 7.46
Il Comune di Trani, tramite raccomandata, ha inoltrato un sollecito di pagamento ai genitori di tutti gli alunni tranesi la cui retta per la refezione scolastica non è in regola. L'invito all'interno chiede di saldare, entro dieci giorni dalla ricezione, tutti gli arretrati, pena interruzione della somministrazione dei pasti al bambino. La metodologia usata da palazzo di città non è piaciuta a Luca Volpe, responsabile del settore cultura e istruzione di Forza Italia: «Si apprende della volontà, da parte dell'Amministrazione, di recuperare i crediti derivanti dal mancato pagamento della retta per la refezione scolastica. Alla scadenza del termine di dieci giorni concesso per il pagamento è prevista, come si legge nella comunicazione pervenuta ad alcuni genitori in questi giorni, l'interruzione del servizio di refezione, ad esclusivo danno dei bambini. Occorre immediatamente rilevare che le misure così poco favorevoli per le famiglie più bisognose (s'era prevista, infatti, esenzione solo per quelle a reddito zero o con bambini con disabilità grave) furono adottate con il "pretesto" della "spada di Damocle" dei vincoli posti dalla Corte dei Conti. Questi vincoli, come è noto, sono venuti meno e, quindi, non c'è più nessun motivo che giustifichi ciò che appariva, già prima, oltremodo ingiustificabile».

«Quello che poi atterrisce - continua l'esponente di Forza Italia - è l'idea di far ricadere sui bambini le conseguenze dell'eventuale inadempimento da parte di alcuni genitori. Se ciò si verificasse si potrebbero generare deprecabili fenomeni di ghettizzazione che sarebbero vissuti con grave disagio da parte dei piccoli alunni incolpevoli. Si creerebbe, così, una evidente quanto grave discriminazione. Ovviamente, se da una parte si ritiene doveroso recuperare i crediti, soprattutto nei casi di morosità "colpevole", dall'altra si dovrà evitare, in tutti i modi, che vi siano ricadute inaccettabili sui bambini».

«Si fa appello - conclude Volpe - all'Assessore competente, al Sindaco, ai dirigenti comunali e scolastici competenti affinché si rimetta mano, con urgenza e nel rispetto della normativa vigente, alla regolamentazione del servizio di refezione scolastica anche al fine di allargare, nei limiti del possibile, l'area delle famiglie "disagiate" a cui garantire esenzioni, anche graduali, in relazione a redditi e diverse abilità. Al tempo stesso si invitano le numerose associazioni di volontariato presenti sul territorio a individuare e proporre misure di sostegno a questa situazione in modo da sopperire alle evidenti mancanze di quella parte della Politica che, evidentemente, ancora non concepisce l'Infanzia come centrale all'interno della vita di una comunità».