«Il Consiglio comunale di Trani deve dire no al nucleare»
I Verdi chiedono una delibera unanime da inviare alla Presidenza del Consiglio dei ministri. «Insensata la scelta del Governo italiano»
mercoledì 23 marzo 2011
La Città di Trani dica "no" al nucleare attraverso il Consiglio comunale. L'appello arriva dai consiglieri comunali dei Verdi, Michele di Gregorio e Francesco Laurora, che sollecitano un intervento del Consiglio comunale per adottare una delibera con la quale si dichiari il territorio di Trani denuclearizzato e si escluda lo stoccaggio scorie nucleari, in considerazione del suo patrimonio storico, naturalistico, economico, agricolo. La richiesta dei Verdi, che ricalca quella già avanzata da Legambiente e dal circolo "Pertini", arriva dopo le drammatiche notizie che arrivano dal Giappone e che hanno portato il commissario europeo per l'energia a definire la situazione della centrale nucleare di Fukushima "apocalittica".
«Tutte queste considerazioni – dice il capogruppo di Gregorio - ci convincono sempre di più sulla insensatezza della scelta del governo italiano di costruire alcune centrali nucleari nel nostro Paese. Il rischio per noi pugliesi è ancor più concreto considerato che, secondo alcune voci, per la localizzazione dei siti dovrebbe essere utilizzata una vecchia mappa degli anni Ottanta che prevedeva in Puglia ben due impianti. Naturalmente tutto ciò appare ancora più assurdo considerato che la nostra Regione produce molta più energia rispetto al suo fabbisogno e al fatto che negli ultimi anni il governatore Vendola, fortunatamente e previdentemente, ha reso la nostra regione fucina degli investimenti per le energie rinnovabili pulite».
«Per questo motivo – continua Laurora - riteniamo sia il momento opportuno, ricordando i referendum del prossimo giugno, e il fatto che il governo regionale ha già legiferato in tal senso, che anche dal nostro Comune parta un segnale importante nei confronti di coloro che hanno assunto tale scelta scellerata». I Verdi chiedono che la delibera del Consiglio comunale di Trani sia, poi, comunicata alla Presidenza del Consiglio dei ministri quale volontà univoca della nostra comunità contraria ad ogni insediamento di impianti nucleari. E chiedono anche che l'assessora comunale all'Ambiente si faccia promotrice di analoga iniziativa presso gli altri Comuni della Bat oltre a coinvolgere la stessa istituzione provinciale, convocando una riunione di tutti gli assessori competenti.
«Tutte queste considerazioni – dice il capogruppo di Gregorio - ci convincono sempre di più sulla insensatezza della scelta del governo italiano di costruire alcune centrali nucleari nel nostro Paese. Il rischio per noi pugliesi è ancor più concreto considerato che, secondo alcune voci, per la localizzazione dei siti dovrebbe essere utilizzata una vecchia mappa degli anni Ottanta che prevedeva in Puglia ben due impianti. Naturalmente tutto ciò appare ancora più assurdo considerato che la nostra Regione produce molta più energia rispetto al suo fabbisogno e al fatto che negli ultimi anni il governatore Vendola, fortunatamente e previdentemente, ha reso la nostra regione fucina degli investimenti per le energie rinnovabili pulite».
«Per questo motivo – continua Laurora - riteniamo sia il momento opportuno, ricordando i referendum del prossimo giugno, e il fatto che il governo regionale ha già legiferato in tal senso, che anche dal nostro Comune parta un segnale importante nei confronti di coloro che hanno assunto tale scelta scellerata». I Verdi chiedono che la delibera del Consiglio comunale di Trani sia, poi, comunicata alla Presidenza del Consiglio dei ministri quale volontà univoca della nostra comunità contraria ad ogni insediamento di impianti nucleari. E chiedono anche che l'assessora comunale all'Ambiente si faccia promotrice di analoga iniziativa presso gli altri Comuni della Bat oltre a coinvolgere la stessa istituzione provinciale, convocando una riunione di tutti gli assessori competenti.