Il diario del Consiglio

L’assorbente, l’osannato dehors e l’emergenza strisciante

lunedì 30 ottobre 2017 15.30
A cura di Giovanni Ronco
Anche i consiglieri comunali hanno le "loro cose"? Me lo sono chiesto mentre venerdì pomeriggio gustavo sul canale "You and me" del Comune di Trani (nel senso che purtroppo lo seguivano quattro gatti – la diretta contava costantemente non più di venti spettatori). Mi sono convinto della cosa quando il consigliere Lops del movimento "Più Trani", se n'è uscito con l'espressione: "Ah ok, è un emendamento assorbente!". Cosa possa assorbire un emendamento non ci è dato sapere e non vogliamo saperlo, ma qualche consigliere ha dovuto abbandonare l'aula per non scoppiare a ridere nel bel mezzo dell'assise.

Sento toni trionfalistici sui dehors (i consiglieri si segnino la pronuncia: si dice "deor" con l'accento sulla o!). Ma avremmo preferito esultare ed omaggiare un assessore per la risoluzione del caso discarica/e, fumi ed ormai conclamata emergenza ambientale (altro che "non c'è emergenza ambientale"), perché non abbiamo ancora capito che la bonifica della discarica Amiu deve procedere in modo molto più celere: una lentezza che sta costando salute e soldi alla città.

Altro che esultanze da dehors … Per la prima volta abbiamo visto sbattere i pugni sul tavolo da parte di Pasquale De Toma, da circa vent'anni inamovibile consigliere di Forza Italia: un'improvvisa impennata di adrenalina, poi alimentata o spenta dai siparietti con Ferrante, suo cognato, sugli emendamenti presentati ma non protocollati né numerati, poi in parte ritirati, con lo stesso Ferrante sull'orlo di una crisi di nervi.

E come non sottolineare il "proclama" social, da parte di Tommaso Laurora, impegnato dallo scranno di presidente del Consiglio come consigliere anziano. Avrebbe voluto ricoprire questa carica per due anni e mezzo. Per ora gli sono stati concessi una trentina di minuti o poco più. Meglio di niente. O buono per ricominciare, da lì o dalla Regione, suo sogno nemmeno troppo inconfessato, Caracciolo volente. E ora rimpasto. Se davvero si farà.