Il maltempo mette in ginocchio l’agricoltura pugliese

Danni per alcune decine di milioni di euro

giovedì 11 marzo 2010
Il maltempo che ha interessato nella giornata di ieri l'intero territorio regionale della Puglia ha provocato seri danni anche al comparto agricolo. Da una prima stima i danni ammonterebbero ad alcune decine di milioni di euro. Le piogge torrenziali, il freddo ed il forte vento hanno ulteriormente messo in ginocchio gli agricoltori pugliesi, danneggiando le colture in atto e le strutture aziendali. Gli allagamenti dei campi stanno provocando irrimediabili danni alle colture con fenomeni di marciume per gli ortaggi e per le coltivazioni di grano duro e altri cereali.
«Chiediamo un immediato monitoraggio delle zone danneggiate e la relativa delimitazione – dichiara il Presidente della Cia Puglia Antonio Barile. Questi nuovi danni rendono ancora più difficile lo scenario della nostra agricoltura, che già attraversa una fase di grande incertezza con una pesante crisi. Gli imprenditori agricoli continuano a vedere calare i propri redditi (meno 25,3 % nel 2009) e i prezzi praticati sui campi (meno 13,4 %) e diminuire sempre di più la loro competitività sui mercati. Ancora una volta il Governo nazionale ha lasciato vuoto il capitolo del Fondo di solidarietà nazionale, nonostante le calamità naturali siano aumentate negli ultimi tempi in maniera esponenziale. Una simile situazione – prosegue Barile - rischia di vedere molte aziende costrette a chiudere i battenti per i costi insostenibili e per il drastico crollo dei redditi.
È indispensabile, quindi, per le zone colpite, dichiarare subito lo stato di calamità naturale e sospendere tutti i pagamenti fiscali, i contributi previdenziali e le cambiali agrarie e prevedere la proroga dei mutui. A questi problemi evidenziati si aggiunge il crollo delle vendite e dei prezzi sui campi, che sta creando non poche preoccupazioni nelle imprese agricole. E' urgente trovare le risorse necessarie per finanziare adeguatamente il fondo nazionale di solidarietà, senza, però, che vengano fatte operazioni di trasferimento di finanziamenti già previsti per il settore. Occorre – conclude il Presidente della Cia Puglia - che il Governo nazionale dia una risposta chiara e definitiva: non si può ulteriormente tergiversare; i danni sono già molti e il settore non ne può certo sopportare altri»