In libreria il "gioiello" di Lucia Rosa Pastore

Antonio Bassi, quella raffinata scultura da ricordare

venerdì 8 febbraio 2019 9.11
E' già da diversi mesi in libreria un lavoro editoriale di grande eleganza grafica, ricercatezza critica e dotato di dettagli inediti sulla vita, la tecnica, lo stile e l'arte di Antonio Bassi. Indimenticato scultore tranese, figlio dello sculture Nicola, viene degnamente ricordato dall'autrice Lucia Rosa Pastore in questo volume semplicemente intitolato "Antonio Bassi", edito da Adda Editore e che si avvale delle fotografie di Ruggiero Piazzolla.

La pubblicazione di questa pregevole e curatissima opera, avvenuta in concomitanza con una mostra organizzata a Bari nello scorso anno, non può limitarsi ad essere definita un semplice "catalogo", che accosta vita e opere dell'autore. La perizia di Lucia Pastore, già direttrice di Palazzo Beltrani ed autrice di numerosi saggi di critica artistica, finisce per offrirci un saggio ottimamente organizzato nel sapiente equilibrio tra fatti- anche sconosciuti alla maggioranza- foto, notizie, ma anche accostamenti e richiami fra diverse opere e allo stile – quello del Novecento- nel quale il Nostro Antonio Bassi si forgiò e formò, dando vita ad un'arte scultorea capace di riprodurre soggetti mitici e sacri, ma anche legati alla tragedia della Grande Guerra – noti e solenni i monumenti funerari e dedicati al Milite Ignoto-. Lucia Pastore ci guida con mano delicata e sobria alla conoscenza di un talento forse non abbastanza valorizzato dai grandi circuiti artistici : l'opera di cui vi parliamo si prefigge fin dall'inizio lo scopo di non lasciare Antonio Bassi "nell'isolamento", ovvero nel dimenticatoio e nell'oblio di una società troppo presa dalla velocità digitale e dalla bruttezza imperante.

Il lavoro di Lucia Pastore mira non solo a farci conoscere Antonio Bassi, ma anche ad ammaliarci ed immergerci nel contesto storico e sociale in cui l'artista operò. Vanno letti in tal senso i richiami alle recensioni del tempo che, come detto, c'immergono nella mentalità e nella congerie del tempo. La vita di Bassi e la sua arte s'intrecciano con la tragedia della guerra, riproducendo la sofferenza del giovane soldato destinato alla sofferenza e alla morte. Ma anche le figure classiche, magistralmente riportate nelle pose solenni, celano quella pensierosità dolente, quello sguardo rivolto in un Altrove che possa sublimare la posa umana, il dettaglio della pietra che si fa carne viva e sembra invitarci a riflettere sulla condizione di questi variegati e affascinanti personaggi. L'occhio di Antonio Bassi coglieva la bellezza di carne e la riproduceva nella pietra, prima di aver studiato il soggetto attraverso la preparazione, il bozzetto, la grafica che diviene "ancella" della scultura e quest'ultima, a sua volta, diviene nostra Maestra di vita, poiché c'invita alla riflessione sulla tragedia umana, straziata dalla guerra o dalla crisi dell'individuo, altro tema tipico del 900 o sulla suprema bellezza, come quella rappresentata dai soggetti femminili. La ieraticità, la sacralità, la compostezza, ma anche la sobrietà della scultura di Bassi c'insegnano a fermarci e contemplare, meditare sulla nostra condizione.

Credo che si debba essere profondamente grati a Lucia Rosa Pastore che, lontano dai riflettori o da un tipo di Cultura "gridata" o modaiola, assorbita da una confusa multimedialità, continua a studiare ed approfondire, realizzando opere di ottima qualità come questa dedicata ad Antonio Bassi. Ottima e ampia la bibliografia, elegante e pregevole il corredo fotografico.