Investimento sul Porto, rintracciato dai Carabinieri il responsabile: denunciato a piede libero

Si difende: «Fuggito per paura di un pestaggio». Per lui le accuse sono di lesioni colpose e omissione di soccorso

domenica 6 settembre 2020 00.00
In merito l'incidente verificatosi nella notte tra venerdì e sabato e che ha causato il ferimento di tre persone, ci giunge la replica dei legali dell'uomo alla guida dell'automobile che riportiamo integralmente qui di seguito:

In relazione all'episodio della scorsa notte, facciamo presente che il nostro cliente, incensurato tranese 27enne, è stato condotto presso la Compagnia Carabinieri di Trani nelle prime ore di questa mattina mentre si trovava nella propria abitazione.

Sin dal primo momento ha ammesso le proprie responsabilità riconoscendo di essere stato alla guida della Peugeot 206 che aveva investito i tre ragazzi la sera prima. È stato quindi condotto dai Carabinieri presso l'Ospedale di Barletta per gli esami su eventuale presenza di alcol o droga i quali risultati non sono ancora disponibili, anche se ha dichiarato di non aver fatto uso di stupefacenti né abuso di alcol prima dell'incidente.

Nel successivo interrogatorio disposto dal P.M. dott. Vaira, alla presenza di noi difensori, ha confermato la propria piena ammissione di colpa chiarendo tuttavia di aver perso il controllo dell'auto sul fondo bagnato e scivoloso e di essere poi fuggito per paura di essere aggredito dalle persone presenti al fatto, ovviamente infuriate. E comunque, ha precisato che aveva notato che le persone investite si erano rialzate.

Si è dichiarato profondamente dispiaciuto per quanto accaduto e pronto a chiedere scusa alle vittime in ogni momento.

Al momento non è stata applicata alcuna misura cautelare e il 27enne è tornato a casa, denunciato in stato di libertà per lesioni colpose ed omissione di soccorso, mentre la sua auto è stata sequestrata dai Carabinieri.

Il commento dei sottoscritti difensori è il seguente: il fatto poteva sicuramente avere conseguenze molto più gravi ed è giusto che il 27enne sia chiamato a rispondere dei reati contestati, allo stesso modo crediamo sia stato giusto denunciarlo in stato di libertà, non essendovi alcun pericolo di fuga o di inquinamento delle prove avendo egli confessato.

- Avv. Stefania Sforza, Avv. Michele Sodrio