«L'onestà non è una dote che si acquista come i voti»
Lite Idv-Pdl a Trani, secondo round. Scrive il segretario Lattanzio. Lattanzio attacca il consigliere comunale e provinciale Beppe Corrado
domenica 27 marzo 2011
18.18
Italia dei Valori contro Popolo della Libertà. La nuova settimana si apre col secondo round. A scrivere, difendendo il suo segretario regionale, è Giuseppe Lattanzio, coordinatore cittadino del partito di Di Pietro: «Giuseppe Corrado ha ragione. Sebastiano De Feudis, come tutte le persone oneste, non prende molti voti. Nelle ultime elezioni provinciali a Trani ha avuto solo 2000 voti e non è stato eletto. E' una scelta. In una società dove si compra di tutto, compresi i voti ed i parlamentari, c'è chi legittimamente sceglie la politica come passione. Ed in fondo non è un caso che la gente non ha fiducia nei politici che elegge. In una dimensione dove il voto è percepito dalla gente come un potere (di chiedere qualcosa in cambio) e non c'è alcun diritto, vi sarà gente come Corrado che si sentirà autorizzata a vantarsi, stucchevolmente, del consenso ricevuto».
Lattanzio attacca il consigliere comunale e provinciale del PdL: «Gli ricordiamo che l'educazione, la signorilità, la professionalità non sono doti che si acquistano come i voti. O li hai o non li hai. E Corrado evidentemente queste doti non le ha, così come non le ha il suo suggeritore, sindaco Pinuccio Tarantini. Riconosciamo che la carriera politica di Sebastiano de Feudis è dovuta più alle sue capacità di tecnico che al suo consenso elettorale. Ma anche questa è una scelta. Chi ha le capacità le pone al servizio della collettività. Chi non alcuna capacità o professionalità cerca di farsi votare. Il PdL di Trani è lo specchio fedele del PdL nazionale per le numerosissime inchieste giudiziarie che hanno interessato ed interesserannno l'operato dell'amminitrazione Tarantini. Nei prossimi giorni regaleremo a Corrado il libro l'Arte di insultare di Schopenhauer, così potrà affrancarsi dalla povertà di idee e dalla provertà culturale dalla quale non si salva perché votato».
Lattanzio attacca il consigliere comunale e provinciale del PdL: «Gli ricordiamo che l'educazione, la signorilità, la professionalità non sono doti che si acquistano come i voti. O li hai o non li hai. E Corrado evidentemente queste doti non le ha, così come non le ha il suo suggeritore, sindaco Pinuccio Tarantini. Riconosciamo che la carriera politica di Sebastiano de Feudis è dovuta più alle sue capacità di tecnico che al suo consenso elettorale. Ma anche questa è una scelta. Chi ha le capacità le pone al servizio della collettività. Chi non alcuna capacità o professionalità cerca di farsi votare. Il PdL di Trani è lo specchio fedele del PdL nazionale per le numerosissime inchieste giudiziarie che hanno interessato ed interesserannno l'operato dell'amminitrazione Tarantini. Nei prossimi giorni regaleremo a Corrado il libro l'Arte di insultare di Schopenhauer, così potrà affrancarsi dalla povertà di idee e dalla provertà culturale dalla quale non si salva perché votato».