Spese per l'ufficio di piano, la risposta della dirigente
«L'iter per l'acquisto degli arredi è legittimo». Nota della dottoressa Annamaria Cianti
giovedì 28 aprile 2011
Spese per arredare l'ufficio di piano, arriva la risposta del dirigente dopo che il nostro portale (con la rubrica del dr. Hauze) ed i Verdi avevano sollevato la polemica sui costi: «Senza voler entrare in sterili e strumentali polemiche - scrive la dirigente Annamaria Cianti - ritengo, per amor di verità, fornire le seguenti precisazioni in relazione alla sistemazione dell'ufficio di piano ed alla fornitura di arredi per il suo regolare funzionamento. Dal punto di vista della legittimità, si sottolinea che la procedura seguita per l'esecuzione dei lavori e la fornitura di arredi è quella prevista dall'articolo 125 comma 8 (ultimo periodo) del decreto legislativo 163/2006 (codice dei contratti) che consente al responsabile del procedimento l'affidamento diretto in caso di lavori di importo inferiore a 40mila euro, senza nemmeno che ci sia bisogno di alcuna decretazione d'urgenza. A sottolineare la necessità di sistemare l'ufficio si comunica, altresì, che la stanza della dirigente dell'ufficio di piano era sprovvisto di arredi perché la precedente responsabile, utilizzava il proprio ufficio, in quanto già in servizio presso il Comune di Trani».
«Le risorse economiche utilizzate per tali lavori e forniture - prosegue la dirigente - sono rivenienti dall'apposito capitolo del bilancio dell'ufficio di piano: arredi e forniture, le cui somme sono a destinazione vincolata e la loro previsione di spesa è inserita nel piano sociale di zona, approvato nel marzo del 2010 dagli stessi consiglieri comunali che oggi si oppongono all'utilizzo di tale risorse».
Fin qui la nota della dirigente. A margine una considerazione: nessuno aveva messo in dubbio la legittimità del provvedimento ma apprendere di aver speso 70 euro per un cestino gettacarte (come si leggeva nel comunicato dei Verdi) o 1300 euro per una tenda è senz'altro singolare.
«Le risorse economiche utilizzate per tali lavori e forniture - prosegue la dirigente - sono rivenienti dall'apposito capitolo del bilancio dell'ufficio di piano: arredi e forniture, le cui somme sono a destinazione vincolata e la loro previsione di spesa è inserita nel piano sociale di zona, approvato nel marzo del 2010 dagli stessi consiglieri comunali che oggi si oppongono all'utilizzo di tale risorse».
Fin qui la nota della dirigente. A margine una considerazione: nessuno aveva messo in dubbio la legittimità del provvedimento ma apprendere di aver speso 70 euro per un cestino gettacarte (come si leggeva nel comunicato dei Verdi) o 1300 euro per una tenda è senz'altro singolare.