L’Umanità violata: prospettive giuridiche spiegate in piazza quercia a Trani

Ospiti de “I dialoghi di Trani” Chantal Meloni, Roberta de Monticelli e Piero Dorfles per parlare di diritto umanitario

sabato 27 settembre 2025 10.58
A cura di Adriana Fabrizio
La violazione dei diritti umani è un problema sempre più impellente, insidioso da un punto di vista etico; pone degli interrogativi che spingono a indagare le proprie coscienze. Ma dal punto di vista giuridico cosa accade quando viene commesso un crimine di guerra? Quali strumenti ha il diritto internazionale per poter difendere chi è stato vittima dei crimini contro l'umanità o i crimini di guerra? E quando si può parlare di aggressione nei confronti di uno stato? In Palestina sta avvenendo un genocidio o un massacro? A questi interrogativi ha risposto, con la sua grande competenza, Chantal Meloni, avvocato e professoressa associata di diritto internazionale presso l'Università statale di Milano, dialogando con la filosofa Roberta de Monticelli e moderate dal giornalista e critico letterario Piero Dorfles.

I termini, insegna la docente, nel diritto sono importanti: quando si parla di crimini di guerra, di crimini contro l'umanità, genocidio e aggressione, si stanno usando delle definizioni giuridiche, che fanno parte, in particolar modo, del diritto internazionale consuetudinario, quello cioè che non ha bisogno di riconoscimento da parte degli Stati, ma che esiste di per sé perché non ha bisogno di codificazione.

Chantal Meloni ha affermato che può dirsi con certezza che effettivamente in Palestina è in atto non solo un genocidio, inteso come lo sterminio mirato di un gruppo etnico, ma anche come tutte quelle tecniche di riduzione del popolo in condizioni disumane tali da non essere compatibili con la vita e la riproduzione di quel gruppo. Assai più ostica è la questione dell'aggressione nei confronti della Palestina, vista l'ambiguità della comunità internazionale nel riconoscimento della Palestina come Stato, azione che per ora rimane del tutto simbolica.

Un altro annoso problema è rappresentato dalla competenza della Corte Penale Internazionale; questo tribunale internazionale, infatti, non è riconosciuto da tutti gli Stati, portando talvolta a situazioni di stallo dal punto di vista della punizione dei crimini.

Roberta de Monticelli ha portato sul palco dei dialoghi la sua esperienza in Cisgiordania, dove interi villaggi vengono distrutti e le persone torturate e uccise per la loro etnia. La filosofa ha dato voce allo sdegno per ciò che sta accadendo nel mondo, sottolineando l'urgenza di un nuovo ordine nel diritto internazionale che, oggi più che mai, è sotto attacco e si sta disgregando. Il venir meno del diritto internazionale è un pericolo per la stabilità geopolitica mondiale.