«La costa è a rischio erosione. Regione e Comune si attivino»
Nota di De Simone e Giuseppe Gagliardi
mercoledì 27 ottobre 2010
I consiglieri comunali Giuseppe De Simone e Giuseppe Gagliardi hanno scritto una nota indirizzata al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ed al dirigente dell'ufficio tecnico comunale, Giuseppe Affatato, affrontando il tema della costa.
«E' noto a tutti che i geologi, studiando le coste pugliesi, hanno più volte ribadito che per la loro natura sono facilmente soggette all'erosione e al dissesto idrogeologico. Lo studio del progetto del piano regionale delle coste che, finito in qualche cassetto e costato fior di quattrini alle amministrazioni comunali, non ha assolutamente né studiato in modo approfondito la natura delle coste né i fenomeni di erosione succedutisi negli anni e né ha individuato soluzioni idonee a fronteggiare tali eventi.
Soltanto il Comune di Brindisi ha affidato ad un geologo lo studio della costa brindisina, atteso che il piano regionale delle coste aveva inopinatamente affermato che il litorale della provincia di Brindisi è in avanzamento mentre è esattamente nella fase di arretramento. Torre Guaceto, dove a causa di un costone di argilla è morto uno stagista di 29 anni, sta subendo il fenomeno dell'erosione delle coste e la scomparsa delle spiagge. Pochi giorni fa a Trani è andato giù un pezzo delle Matinelle, creando forte preoccupazione ai bagnanti che frequentano il lido. A causare il cedimento è stato certamente la natura della roccia alquanto friabile, colpita dalle mareggiate e dalle piogge insistenti.
L'assessore regionale alla protezione civile, Fabiano Amati, furbescamente ha addossato le responsabilità al Governo centrale per non aver trasferito i finanziamenti. Ci saremmo aspettati che, invece di elargire contributi ad associazioni o a consulenze, invece di arricchire l'apparato regionale di dirigenti con altri stipendi, avessero affidato a un gruppo di geologi di chiara fama mondiale lo studio delle coste in modo scientifico e nelle more avessero impegnato fondi regionali e chiesto al Governo lo stato di calamità.
A proposito, sicuramente il dirigente dell'ufficio tecnico comunale avrà invitato alla conferenza dei servizi, avente per oggetto l'erosione sistematica delle coste tranesi, la Regione, il demanio marittimo e le altre istituzioni competenti. Attendiamo risposta dal presidente e dall'Ufficio tecnico comunale di Trani».
«E' noto a tutti che i geologi, studiando le coste pugliesi, hanno più volte ribadito che per la loro natura sono facilmente soggette all'erosione e al dissesto idrogeologico. Lo studio del progetto del piano regionale delle coste che, finito in qualche cassetto e costato fior di quattrini alle amministrazioni comunali, non ha assolutamente né studiato in modo approfondito la natura delle coste né i fenomeni di erosione succedutisi negli anni e né ha individuato soluzioni idonee a fronteggiare tali eventi.
Soltanto il Comune di Brindisi ha affidato ad un geologo lo studio della costa brindisina, atteso che il piano regionale delle coste aveva inopinatamente affermato che il litorale della provincia di Brindisi è in avanzamento mentre è esattamente nella fase di arretramento. Torre Guaceto, dove a causa di un costone di argilla è morto uno stagista di 29 anni, sta subendo il fenomeno dell'erosione delle coste e la scomparsa delle spiagge. Pochi giorni fa a Trani è andato giù un pezzo delle Matinelle, creando forte preoccupazione ai bagnanti che frequentano il lido. A causare il cedimento è stato certamente la natura della roccia alquanto friabile, colpita dalle mareggiate e dalle piogge insistenti.
L'assessore regionale alla protezione civile, Fabiano Amati, furbescamente ha addossato le responsabilità al Governo centrale per non aver trasferito i finanziamenti. Ci saremmo aspettati che, invece di elargire contributi ad associazioni o a consulenze, invece di arricchire l'apparato regionale di dirigenti con altri stipendi, avessero affidato a un gruppo di geologi di chiara fama mondiale lo studio delle coste in modo scientifico e nelle more avessero impegnato fondi regionali e chiesto al Governo lo stato di calamità.
A proposito, sicuramente il dirigente dell'ufficio tecnico comunale avrà invitato alla conferenza dei servizi, avente per oggetto l'erosione sistematica delle coste tranesi, la Regione, il demanio marittimo e le altre istituzioni competenti. Attendiamo risposta dal presidente e dall'Ufficio tecnico comunale di Trani».