La malattia dei "puffi"

Una nuova pagina di Cinema e Scienza del dottor Labianca

sabato 7 novembre 2020 9.49
A cura di Giuseppe Labianca
Oggi "puffiamo" la "Malattia dei Puffi"! Non andate a cercarla su Google, perché non la troverete, in quanto ne sto parlando io per la prima volta.

È emblematico l'aspetto che caratterizza un puffo, o meglio il colore della pelle di un puffo, il blue. Sebbene loro siano felici ed in salute, questo colorito su un essere umano potrebbe definire una complicazione clinica o una vera e propria malattia. Si parla della sindrome del bambino blu, detta anche, Metaemoglobinemia, soprannominata da me la "Malattia dei Puffi".

Ciò che causa la colorazione puffosa della pelle è lo scarso apporto di ossigeno ai tessuti con conseguente Cianosi (colorito bluastro della pelle) fino alle forme più gravi, nelle quali vi è un'elevatissima percentuale di Metaemoglobina con conseguenze letali per l'individuo. Fisiologicamente l'emoglobina è una proteina contenuta nei globuli rossi che permette di trasportare ossigeno ai tessuti ed eliminare anidride carbonica. La Metaemoglobina è una emoglobina che non è in grado di legare ossigeno e, quindi, causa una alterazione del rilascio dello stesso ai tessuti, con problemi gravi e potenzialmente letali per l'organismo.

Vi sono molti agenti tossici che possono causare questa patologia tra cui ricordiamo NOx prodotti da motori a scoppio O3 ozono inquinate dell'aria, Metalli di transizione, NO3- inquinanti delle acque e molte classi di farmaci tipo il Cloramfenicolo antibiotico, ed in generale tutti quegli agenti che inducono ossidazione del Ferro 2+.

Oltre alla metaemoglobina, la cianosi può insorgere a causa di diversi tipi di gravi malattie sia a livello polmonare sia cardiaco, che provocano un abbassamento dei livelli di ossigeno nel sangue.