Discarica, pronto il piano di risanamento. Addio impianto biogas
Importanti novità emerse ieri sera durante il convegno dei Verdi
domenica 22 novembre 2015
10.10
Il futuro dei rifiuti a Trani è legato, indissolubilmente, a quello della discarica comunale sotto sequestro da gennaio perché responsabile di una grave forma di inquinamento. Ed è proprio alla messa in sicurezza dell'impianto che Amiu e Comune, sotto la nuova gestione del sindaco Amedeo Bottaro, stanno lavorando da mesi. E' stato questo l'argomento al centro dell'incontro tenutosi ieri sera nella Sala Verde dell'Albergo Lucy, organizzato dai Verdi di Trani. Oltre al sindaco, c'erano l'amministratore unico dell'Amiu, Alessandro Guadagnuolo, il presidente della Bat, Francesco Spina, l'assessore regionale all'Ambiente, Domenico Santorsola, il consigliere provinciale, Beppe Corrado e il segretario comunale e provinciale dei Verdi, Michele di Gregorio.
Comune, Amiu, Provincia e Regione hanno fotografato l'attuale situazione della gestione dei rifiuti, mettendo in evidenza luci ed ombre. Il primo cittadino ha garantito che, insieme, stanno lavorando per la bonifica della discarica e la chiusura del ciclo dei rifiuti nel territorio. È stato elaborato - come ha riferito Bottaro - un piano «molto complesso», che ha come scopo la messa in sicurezza permanente della discarica. Il progetto prevede, innanzitutto, la chiusura del primo e del secondo lotto con urgenti interventi sul terzo per chiudere definitivamente la perdita. Altra tappa è la realizzazione di un nuovo lotto completamente funzionale e autonomo, una discarica cosiddetta di 'soccorso' in cui dovrebbe trovare posto parte dei fiuti degli altri lotti, proprio per consentirne la chiusura.
«Il progetto - ha spiegato il primo cittadino - prevede anche un impianto di compostaggio ed uno di biogas. Ci stiamo scontrando, purtroppo, con la burocrazia, con la finanza e con la complessità tecnica della modalità di chiusura dei lotti. È stata presa in considerazione anche l'ipotesi di un mutuo, senza escludere la possibilità di attingere a finanziamenti regionali. Chiudere il ciclo di rifiuti nella Bat e l'abbassamento dei costi di smaltimento restano, però, gli obiettivi primari. Ci stiamo occupando anche - ha aggiunto - del grande progetto di raccolta differenziata, che sarà avviato in 8-12 mesi e che sarà ufficialmente presentato alla città la prossima settimana».
I piani di Comune e Regione, tuttavia, devono fare i conti con la gara per l'impianto di captazione del biogas, partita nel 2009. «La gara, tra un ricorso e l'altro, si è chiusa in maniera negativa», ha spiegato l'amministratore unico dell'Amiu, Alessandro Guadagnuolo. «La perdita dell'Aia (Autorizzazione integrata ambientale), dal settembre scorso, è costata 4,7 milioni di euro». Quanto ai costi del servizio rifiuti a Trani, schizzato alle stelle, la ragione è da ricollegare alla scoperta degli effettivi costi sostenuti dall'Amiu. «Il contratto di servizio con il Comune per la raccolta rifiuti è sempre stato in perdita - ha proseguito l'amministratore - quello della discarica in attivo. Poiché il bilancio era unico, alla fine questo aveva sempre un minimo di attivo grazie all'attività della discarica. Con la chiusura dell'impianto, le perdite sono apparse evidenti».
Tra le altre rivelazioni fatte ieri sera dall'amministratore unico di Amiu, ce n'è anche una poco rassicurante per le sorti della salute del nostro ambiente. Al momento è in corso l'aspirazione del percolato che, come riferito da Guadagnolo, finora è costata oltre due milioni di euro. «Anche quando sarà stata realizzata la copertura del terzo lotto - ha avvisato l'amministratore - ci vorranno due-tre anni perché non ci sia più percolato che, attualmente, continua a formarsi a causa della discesa delle acque meteoriche».
Comune, Amiu, Provincia e Regione hanno fotografato l'attuale situazione della gestione dei rifiuti, mettendo in evidenza luci ed ombre. Il primo cittadino ha garantito che, insieme, stanno lavorando per la bonifica della discarica e la chiusura del ciclo dei rifiuti nel territorio. È stato elaborato - come ha riferito Bottaro - un piano «molto complesso», che ha come scopo la messa in sicurezza permanente della discarica. Il progetto prevede, innanzitutto, la chiusura del primo e del secondo lotto con urgenti interventi sul terzo per chiudere definitivamente la perdita. Altra tappa è la realizzazione di un nuovo lotto completamente funzionale e autonomo, una discarica cosiddetta di 'soccorso' in cui dovrebbe trovare posto parte dei fiuti degli altri lotti, proprio per consentirne la chiusura.
«Il progetto - ha spiegato il primo cittadino - prevede anche un impianto di compostaggio ed uno di biogas. Ci stiamo scontrando, purtroppo, con la burocrazia, con la finanza e con la complessità tecnica della modalità di chiusura dei lotti. È stata presa in considerazione anche l'ipotesi di un mutuo, senza escludere la possibilità di attingere a finanziamenti regionali. Chiudere il ciclo di rifiuti nella Bat e l'abbassamento dei costi di smaltimento restano, però, gli obiettivi primari. Ci stiamo occupando anche - ha aggiunto - del grande progetto di raccolta differenziata, che sarà avviato in 8-12 mesi e che sarà ufficialmente presentato alla città la prossima settimana».
I piani di Comune e Regione, tuttavia, devono fare i conti con la gara per l'impianto di captazione del biogas, partita nel 2009. «La gara, tra un ricorso e l'altro, si è chiusa in maniera negativa», ha spiegato l'amministratore unico dell'Amiu, Alessandro Guadagnuolo. «La perdita dell'Aia (Autorizzazione integrata ambientale), dal settembre scorso, è costata 4,7 milioni di euro». Quanto ai costi del servizio rifiuti a Trani, schizzato alle stelle, la ragione è da ricollegare alla scoperta degli effettivi costi sostenuti dall'Amiu. «Il contratto di servizio con il Comune per la raccolta rifiuti è sempre stato in perdita - ha proseguito l'amministratore - quello della discarica in attivo. Poiché il bilancio era unico, alla fine questo aveva sempre un minimo di attivo grazie all'attività della discarica. Con la chiusura dell'impianto, le perdite sono apparse evidenti».
Tra le altre rivelazioni fatte ieri sera dall'amministratore unico di Amiu, ce n'è anche una poco rassicurante per le sorti della salute del nostro ambiente. Al momento è in corso l'aspirazione del percolato che, come riferito da Guadagnolo, finora è costata oltre due milioni di euro. «Anche quando sarà stata realizzata la copertura del terzo lotto - ha avvisato l'amministratore - ci vorranno due-tre anni perché non ci sia più percolato che, attualmente, continua a formarsi a causa della discesa delle acque meteoriche».