Nicola Lapi, la "fermezza gentile" che non aveva bisogno di urla

Addio al consigliere comunale di minoranza

lunedì 15 luglio 2019 06.00
A cura di Giovanni Ronco
Ho conosciuto Nicola Lapi unicamente per i suoi incarichi politici anche se sappiamo quanto ampio fosse poi il suo impegno sociale, a cominciare dall'Unitalsi.

La malattia lo ha costretto a partecipare a poche assisi comunali in quest'ultima parte del suo incarico di consigliere, ma per le occasioni avute di conoscerlo, vederlo all'opera (fu anche assessore col sindaco Pinuccio Tarantini) e parlargli, ho avuto l'impressione di una personalità forte che però, proprio perché tale, non aveva bisogno di gesti eclatanti, di urla, di polemiche, di sibillini post sui social o di "piazzate" varie.

Poi chi lo ha conosciuto meglio di me potrà sicuramente parlare della sua indole buona e della sua estrema tendenza a mettersi a disposizione del prossimo. Ma per me rimane questa immagine di persona forte che quando decideva di fare qualcosa o di prendere una decisione, lo faceva e basta, senza fronzoli o senza spendere una parola di più.

Ho la prova di ciò che affermo quando avemmo modo di parlare di persona l'ultima volta. Girava voce che lui potesse cambiare partito, circa tre anni fa, ed il sottoscritto aveva riportato questa indiscrezione, insieme alle voci che lo volevano sempre insofferente ad un modo di fare politica aggressivo. Ricordo che, a differenza di altri politici che si trincerano dietro l'insulto od il disprezzo verso il giornalista che scrive qualcosa che non è condiviso, lui mi affrontò personalmente mostrando un'estrema gentilezza e signorilità accompagnate da quella profonda fermezza tipica d'una personalità forte: volle precisare che nonostante le voci, che trovava inspiegabili, lui non aveva nessuna intenzione di cambiare partito. Credo che poi avrebbe voluto però fortemente confermare e rafforzare quella tesi a favore di una politica non violenta e priva di turpiloquio, ma il suo, credo, fu un silenzio- assenso.

La fermezza gentile di un uomo che non avrà mai avuto bisogno di alzare la voce. Questo é il messaggio e l'emblema finale di Nicola Lapi. E credo sia anche una sorta di "testamento" per chi continua a fare politica in questa città.