«Noi, buon governo. Gli errori? Fatti in buona fede e mai decisivi»
Tarantini esclusivo fra passato, presente e futuro
martedì 26 ottobre 2010
«Solo chi non opera non sbaglia. Governiamo a Trani da sette anni, certamente completeremo il nostro mandato, sulla scorta di una esperienza positiva e che ha prodotto tante cose buone per la città». Pinuccio Tarantini, sindaco di Trani, traccia un primo parziale bilancio sull'operato della sua amministrazione. Lo fa a margine del convegno organizzato dalla Giovane Italia di Trani.
Nel convegno si parla di presente e futuro del Popolo della Libertà, Tarantini va oltre e lancia la sfida agli avversari: «Durante il nostro governo abbiamo spesso sentito i no dell'opposizione. Non entro mai in casa altrui ma non ho ancora intuito quale sia il modello alternativo al nostro che la sinistra propone. Credo che non l'abbiano capito nemmeno i cittadini». Eppure di critiche ne son piovute tante: «Sicuramente- dice Tarantini- di errori ne avremo anche commessi ma sempre in buona fede e nessuno decisivo. Per un sindaco è bello chiedersi in che misura sia cambiata la città con il suo operato. Credo che la risposta la possano dare i cittadini di Trani con cui continuerò ad avere un buon rapporto anche quando non sarò più primo cittadino».

Ad un anno e mezzo dal voto, nel centrodestra, ci si pone il problema della successione. Tarantini non si sbilancia: «Il PdL è un grande partito ed ha al suo interno tanti dirigenti che possono ambire a quel ruolo. Non spetta a me fare designazioni, ho le mie idee in proposito, ma le tengo per me». Le liti nel centrodestra a livello nazionale, per Tarantini, non avranno ripercussioni in ambito locale: «Nessuno di noi ha aderito con entusiasmo al Pdl perché è un grande contenitore e le cose grandi risultano spesso dispersive. Lo abbiamo fatto perché abbiamo creduto che questo partito fosse l'unico megafono per le nostre idee. A Trani riproporremo lo stesso schema elettorale, convinti di poter rivincere sulla scorta di quanto fatto. Squadra che vince, non si cambia».

La squadra però ha perso, quasi all'inizio, un tassello del calibro di Carlo Laurora: «Laurora è stato un valido esponente del centrodestra, una figura d'impatto. Ritengo che anche senza di lui siamo stati in grado di andare avanti e bene. Ciò significa che siamo tutti utili e nessuno indispensabile. Laurora ha scelto un'altra strada, non è detto che ci si possa ritrovare anche se, se non si condividono più i principi, è difficile stare insieme».

Il Tarantini bis è stato caratterizzato da un profondo rinnovamento della classe politica. Fabrizio Sotero rappresenta una delle novità dell'ultima tornata elettorale. Dopo tre anni e mezzo di apprendistato nei meandri della burocrazia comunale, il consigliere comunale (delegato alle politiche giovanili) ritiene di poter tracciare un bilancio positivo: «Abbiamo vinto numerose battaglie- spiega - fra cui l'adesione al circuito regionale dell'Informagiovani. Ci stiamo impegnando per l'istituzione dello sportello e sono certo che ci riusciremo prima della scadenza del mandato. L'amministrazione ha ascoltato le istanze dei più giovani , attuando una politica spinta per la mobilità sostenibile e catalizzando dei fondi per la ristrutturazione di immobili da destinare per il contrasto alla devianza minorile. Mi piace anche ricordare la risistemazione del boschetto della villa comunale. Il nostro sforzo deve essere quello di riconvertire il luogo in un teatro all'aperto».
Nel convegno si parla di presente e futuro del Popolo della Libertà, Tarantini va oltre e lancia la sfida agli avversari: «Durante il nostro governo abbiamo spesso sentito i no dell'opposizione. Non entro mai in casa altrui ma non ho ancora intuito quale sia il modello alternativo al nostro che la sinistra propone. Credo che non l'abbiano capito nemmeno i cittadini». Eppure di critiche ne son piovute tante: «Sicuramente- dice Tarantini- di errori ne avremo anche commessi ma sempre in buona fede e nessuno decisivo. Per un sindaco è bello chiedersi in che misura sia cambiata la città con il suo operato. Credo che la risposta la possano dare i cittadini di Trani con cui continuerò ad avere un buon rapporto anche quando non sarò più primo cittadino».

Ad un anno e mezzo dal voto, nel centrodestra, ci si pone il problema della successione. Tarantini non si sbilancia: «Il PdL è un grande partito ed ha al suo interno tanti dirigenti che possono ambire a quel ruolo. Non spetta a me fare designazioni, ho le mie idee in proposito, ma le tengo per me». Le liti nel centrodestra a livello nazionale, per Tarantini, non avranno ripercussioni in ambito locale: «Nessuno di noi ha aderito con entusiasmo al Pdl perché è un grande contenitore e le cose grandi risultano spesso dispersive. Lo abbiamo fatto perché abbiamo creduto che questo partito fosse l'unico megafono per le nostre idee. A Trani riproporremo lo stesso schema elettorale, convinti di poter rivincere sulla scorta di quanto fatto. Squadra che vince, non si cambia».

La squadra però ha perso, quasi all'inizio, un tassello del calibro di Carlo Laurora: «Laurora è stato un valido esponente del centrodestra, una figura d'impatto. Ritengo che anche senza di lui siamo stati in grado di andare avanti e bene. Ciò significa che siamo tutti utili e nessuno indispensabile. Laurora ha scelto un'altra strada, non è detto che ci si possa ritrovare anche se, se non si condividono più i principi, è difficile stare insieme».

Il Tarantini bis è stato caratterizzato da un profondo rinnovamento della classe politica. Fabrizio Sotero rappresenta una delle novità dell'ultima tornata elettorale. Dopo tre anni e mezzo di apprendistato nei meandri della burocrazia comunale, il consigliere comunale (delegato alle politiche giovanili) ritiene di poter tracciare un bilancio positivo: «Abbiamo vinto numerose battaglie- spiega - fra cui l'adesione al circuito regionale dell'Informagiovani. Ci stiamo impegnando per l'istituzione dello sportello e sono certo che ci riusciremo prima della scadenza del mandato. L'amministrazione ha ascoltato le istanze dei più giovani , attuando una politica spinta per la mobilità sostenibile e catalizzando dei fondi per la ristrutturazione di immobili da destinare per il contrasto alla devianza minorile. Mi piace anche ricordare la risistemazione del boschetto della villa comunale. Il nostro sforzo deve essere quello di riconvertire il luogo in un teatro all'aperto».