Olio extravergine d'oliva, prezzi alle stelle
Un imprenditore agricolo locale ci spiega la situazione
domenica 16 novembre 2014
7.20
È un problema che sta colpendo tutte le campagne d'Italia e in special modo le terre di Puglia. Anche nella plaga più fertile della Regione si sta registrando un'impennata storica nel prezzo dell'olio extravergine d'oliva con annessi problemi per l'economia del territorio.
Per capire meglio le cause e i problemi annessi a questi alti costi, abbiamo chiesto aiuto ad un imprenditore agricolo locale che ci ha illustrato la triste realtà che si sta affrontando da molte settimane: «I problemi sono essenzialmente due: il primo è che le olive quest'anno non hanno prodotto una resa abbondante e di conseguenza ad un minor quantitativo di olive corrisponde anche una minor resa di olio. Il secondo problema riguarda la poca valorizzazione degli ulivi italiani e pugliesi che causa un impoverimento dell'olivicoltura italiana. Inoltre, il numero degli alberi di ulivo piantati negli ultimi 50 anni è nettamente inferiore rispetto alle piante secolari. Credo – continua l'imprenditore – che il numero di ulivi presenti nella campagne italiane non sempre riesca a coprire il reale fabbisogno dell'utenza. Ciò comporta la paura di trovare sulle nostre tavole un olio non italiano o non interamente extravergine d'oliva».
Il caro prezzo dell'olio è dovuto anche ad ulteriori fattori. L'Italia, e soprattutto il meridione, è stata interessata in inverno da un clima relativamente caldo e da un'estate spesso piovosa. Queste variazione climatiche hanno influenzato negativamente sulla coltivazione delle olive. Inoltre, i numerosi controlli delle Forze dell'Ordine nella filiera di produzione hanno regolamentato un mercato che era basato su prodotti non sempre made in Italy, provocando di conseguenza un aumento del prezzo. Quindi, questo non è solo un problema che grava sulle tasche degli imprenditori agricoli, ma comporta anche delle conseguenze economiche per le famiglie italiane. Attualmente, infatti, il prezzo medio di un quintale di olio, acquistato al frantoio, si aggira intorno ai 700 euro, un valore mai raggiunto negli ultimi anni, dove il costo era di circa 400 euro.
Per capire meglio le cause e i problemi annessi a questi alti costi, abbiamo chiesto aiuto ad un imprenditore agricolo locale che ci ha illustrato la triste realtà che si sta affrontando da molte settimane: «I problemi sono essenzialmente due: il primo è che le olive quest'anno non hanno prodotto una resa abbondante e di conseguenza ad un minor quantitativo di olive corrisponde anche una minor resa di olio. Il secondo problema riguarda la poca valorizzazione degli ulivi italiani e pugliesi che causa un impoverimento dell'olivicoltura italiana. Inoltre, il numero degli alberi di ulivo piantati negli ultimi 50 anni è nettamente inferiore rispetto alle piante secolari. Credo – continua l'imprenditore – che il numero di ulivi presenti nella campagne italiane non sempre riesca a coprire il reale fabbisogno dell'utenza. Ciò comporta la paura di trovare sulle nostre tavole un olio non italiano o non interamente extravergine d'oliva».
Il caro prezzo dell'olio è dovuto anche ad ulteriori fattori. L'Italia, e soprattutto il meridione, è stata interessata in inverno da un clima relativamente caldo e da un'estate spesso piovosa. Queste variazione climatiche hanno influenzato negativamente sulla coltivazione delle olive. Inoltre, i numerosi controlli delle Forze dell'Ordine nella filiera di produzione hanno regolamentato un mercato che era basato su prodotti non sempre made in Italy, provocando di conseguenza un aumento del prezzo. Quindi, questo non è solo un problema che grava sulle tasche degli imprenditori agricoli, ma comporta anche delle conseguenze economiche per le famiglie italiane. Attualmente, infatti, il prezzo medio di un quintale di olio, acquistato al frantoio, si aggira intorno ai 700 euro, un valore mai raggiunto negli ultimi anni, dove il costo era di circa 400 euro.