«Ospedale, a Trani la politica non ha senso del pudore»

I Verdi sulla riattivazione della ginecologia

martedì 1 dicembre 2009
«D'istinto e con tristezza mista a rabbia, esterniamo una riflessione in relazione a due notizie evidenziate nelle ultime settimane dagli organi di stampa. L'annunciata riapertura del reparto di ostetricia e ginecologia nell'ospedale di Trani, oggetto di una serie di scontri verbali di tra ex amici di partito (Forza Italia) e di coalizione (centrodestra) con incarichi istituzionali prestigiosi (consigliere regionale uno, consigliere provinciale l'altro, presidente di partito l'altro ancora), ci fa pensare per l'ennesima volta che nella nostra città può avvenire e dirsi di tutto giovandosi dell'indifferenza (speriamo apparente) di tutti.

E allora la domanda: è mai possibile che oggi, coloro che nella lontana estate 2002, quando l'ex governatore Fitto a Trani veniva "omaggiato" dal Consiglio comunale per il clamoroso ridimensionamento del nostro ospedale (indimenticabile l'immagine di Palazzo Palmieri circondato da transenne e poliziotti in tenuta antisommossa, che chiacchieravano amabilmente con i quattro o cinque cittadini arrivati lì a protestare), condivisero le chiusure dei reparti ospedalieri tranesi, possono, senza il timore di destare facili e giuste ironie, vantare la riapertura di un reparto chiuso dal loro riferimento politico di allora?

Com'è possibile che chi oggi, legittimamente e opportunamente (per sé, dal momento che erano alle porte le elezioni regionali) spende fiumi di parole, all'epoca dei tagli non ha speso nemmeno una contro il Piano di riordino ospedaliero voluto da Fitto, condividendone anzi l'iniziativa politica?

Noi invece ricordiamo che soli, nell'indifferenza generale, con cartelloni e striscioni, come al solito, nel settembre del 2003, davanti all'ospedale reclamavamo il diritto delle donne tranesi di poter partorire a Trani. Non sarebbe stato più corretto, elegante, onesto o meglio semplicemente giusto, avere un profilo bagnato di umiltà?

La seconda notizia clamorosa: è mai possibile che a Trani ci si possa vantare di aver provveduto ad approvare un semplice atto di indirizzo (poi dovrà prepararsi il bando, fare la gara, verificare l'esito, fare i lavori, collaudarli, etc) per l'affidamento a privati dell'ex bar "Tre Palme", dopo che per sei lunghissimi anni, costellati da affidamenti prima ad Amiu, poi ad Amet (per farci non si capiva cosa), si è stati capaci di lasciare in pieno centro un immobile con le porte zincate come una cassa da morto? Che grande iniziativa amministrativa! Invece di chiedere scusa ai cittadini tranesi per non aver provveduto prima, ci si esalta. Solo a Trani può succedere».

Michele di Gregorio
capogruppo consiliare dei Verdi di Trani