Processo American Express, il Tribunale dispone la perizia

Colpo di scena alla vigilia della sentenza sulle Revolving cards

giovedì 11 gennaio 2018
Ci sarà una perizia nel processo sulle revolving cards (gold e bleu) di American Express per cui dinanzi al Tribunale di Trani sono imputate 5 figure apicali del colosso bancario internazionale. La decisione del collegio tranese è giunta stamattina quando in molti respiravano aria di sentenza considerato che tutte le parti (pm, parti civili e difensori degli imputati) avevano formulato le rispettive richieste finali.

Il dibattimento, dunque, riapre l'ambito istruttorio con una perizia sui meccanismi contabili delle revolving cards. A novembre il pubblico ministero Michele Ruggiero aveva chiesto l'assoluzione di tutti gli imputati dalle accuse di truffa e tentata truffa per intervenuta prescrizione. Quanto al reato di usura, Ruggiero chiese al tribunale di condannare rispettivamente ad 1 anno e 4 mesi di reclusione e ad 1 anno ed 8 mesi, col beneficio della pena sospesa, Giglio Del Borgo, direttore generale e rappresentante legale di American Express Service Europe Limited per l'Italia nonchè responsabile area carte e viaggi dal 2005 al 12 marzo 2008; e Francesco Fontana, rappresentante legale dell'American Express Service Europe Limited, dirigente dell'area ufficio legale.

Fu, invece, chiesta l'assoluzione, con l'equivalente della vecchia formula dell'insufficienza di prove, per gli altri 3 imputati: Massimo Quarra, con lo stesso ruolo di Del Borgo dal 12 marzo 2008 in poi; Melissa Perinetti, dirigente dell'area prodotti carte di American Express; Daniele Di Febo, dirigente della "Area Compliance", area che cura la conformità alla normativa italiana dei prodotti di American Express. L'Adusbef (Associazione Difesa Utenti Servizi Bancari, Finanziari, Postali e Assicurativi) e 4 dei 10 denuncianti costituiti parte civile avevano concluso chiedendo la condanna di tutti gli imputati e provvisionali, a seconda dei casi, tra i 10 ed i 20mila euro.

Il pm Ruggero ipotizzò che "Amex" avrebbe conseguito un ingiusto vantaggio patrimoniale grazie ad artifizi e raggiri ed a clausole contrattuali insidiose e poco chiare. Accuse sempre respinte dagli imputati, i cui difensori, all'udienza dell'11 dicembre avevano chiesto l'assoluzione da tutte le accuse. Ora però le sorti del processo sembrano legate a quelle che saranno le conclusioni di una perizia che farà, conseguentemente, slittare la pronuncia di primo grado. Fissata l'udienza di mercoledì prossimo per il formale conferimento dei quesiti peritali agli esperti nominati dal Tribunale.