Processo S&P, in aula la difesa "tecnica" degli imputati

Giornata dedicata alla deposizione dell'economista Andrea Resti

venerdì 10 giugno 2016 7.09
Come arriva Standard & Poor's a formulare i suoi giudizi? E' quanto ha spiegato questa mattina in un'aula del palazzo di giustizia di Trani Andrea Cesare Resti, docente della Bocconi specializzato in gestione dei rischi e valore nelle banche e nelle assicurazioni, consulente delle difese nel processo a cinque tra ex manager e analisti dell'agenzia americana. Tutti e cinque gli imputati sono accusati dal pm Michele Ruggiero di manipolazione di mercato: l'ex presidente mondiale, Deven Sharma, gli analisti Yann Le Pallec, Eileen Zhang e Franklin Crawford Gill e Moritz Kraemer.

Come ha spiegato il consulente in aula, il suo compito è stato quello di aprire la "scatola nera" dei rating e spiegare come si è arrivati in particolare a formulare il declassamento del 13 gennaio 2012. «Sono cinque i fattori usati per formulare il giudizio», ha detto. Oltre a quello politico (il giudizio nello specifico tenne conto del cambio di governo in Italia con l'avvento di Mario Monti a novembre 2011), si fa riferimento al fattore monetario e a quello fiscale, ma soprattutto al debito pubblico e al rischio esterno o estero. Sulla metodologia usata per arrivare a formulare i giudizi di rating sono state spese parole anche da accusa e parti civili. In particolare l'avvocato Vincenzo Laudadio dell'Adusbef ha chiesto al consulente se la metodologia sia scientificamente validata. «La risposta - riferisce il legale - è stata che ogni agenzia ha la sua».

Gli avvocati difensori, inoltre, a inizio udienza hanno depositato anche la relazione tecnico-informatica per accertare l'attendibilità di un documento, prodotto durante la precedente udienza, relativo al comitato di rating dell'11 gennaio 2012, in cui venne deciso il doppio declassamento dell'Italia reso noto il giorno 13 gennaio. Il pm Michele Ruggiero aveva contestato l'assenza dei passaggi motivazionali per cui si era deciso un punteggio piuttosto che un altro e aveva chiesto di espungere il documento finché non se ne accertasse autenticità, anche per via di una data errata riportata sullo stesso. Si torna in aula il 15 settembre, ma sono state fissate anche udienze per il 29 settembre e il 20 ottobre. Durante queste le difese chiameranno altri quattro consulenti e testi per tentare di smontare l'accusa messa in piedi dalla Procura di Trani.