Quartiere Stadio, nuova richiesta di sicurezza

Negli ultimi mesi è successo di tutto, anche una tentata violenza sessuale. L'escalation delinquenziale non accenna a frenarsi

mercoledì 21 novembre 2012 10.06
L'escalation delinquenziale che da tempo si verifica nel quartiere Stadio di Trani non accenna a frenarsi. I residenti denunciano come negli ultimi mesi si sono susseguiti numerosi reati di varia natura: dai furti ed incendi di veicoli ai furti in appartamento, passando anche per una tentata violenza sessuale.

Da molti anni il comitato di quartiere Stadio chiede alle istituzioni cittadine di affrontare in modo serio quella che, ormai, si può definire una vera e propria emergenza sicurezza che incrementa le paure ed il disagio dei cittadini. «Nonostante tutto – dice Attilio Carbonara, presidente del comitato - non è mai stata riservata al quartiere l'attenzione che meriterebbe».

«Ci vediamo costretti a riproporre alle istituzioni locali le nostre istanze – dice Carbonara - esigendo interventi volti a ridurre e, possibilmente, prevenire i comportamenti criminosi e le diffuse forme d'illegalità che si riscontrano quotidianamente. In particolare, invitiamo il sindaco della città di Trani ad impegnarsi in modo significativo, proponendo soluzioni concrete e convocando urgentemente un tavolo tecnico per la sicurezza pubblica nel quartiere Stadio, al fine di assumere iniziative a tutela del territorio e dei cittadini. Riteniamo, altresì, fondamentale ed imprescindibile che le forze dell'ordine locali, attraverso un coordinamento efficiente, si facciano carico di garantire la propria presenza ed un monitoraggio costante del territorio».

Inoltre, per il presidente del comitato sarebbe necessario provvedere quanto prima all'installazione, nei punti del quartiere maggiormente soggetti ad azioni criminose, di validi strumenti deterrenti quali, ad esempio, telecamere di videosorveglianza collegate direttamente ad una centrale operativa delle forze dell'ordine ed il potenziamento dell'illuminazione stradale. «Gli oltre 9000 residenti del quartiere – conclude Carbonara - non sono più disposti a tollerare che si indugi ancora sull'argomento. Quale altro accadimento dovrà verificarsi perché ci si impegni ad adottare gli opportuni provvedimenti? Dovremo aspettare che ci scappi il morto? ».