Randagismo, Merra: «I volontari non devono sopperire all'amministrazione»

Ancora senza risposta la proposta dell'Enpa, giunta a settembre

giovedì 17 dicembre 2015 6.51
A cura di Vincenzo Membola
L'Ente Nazionale per la Protezione degli Animali (Enpa) ha presentato, nello scorso settembre, in occasione di una riunione sulla tematica del randagismo, la proposta di includere Trani nel progetto nazionale denominato "Rete Solidale", grazie al quale sono già stati effettuati diversi interventi in Calabria, Sicilia e Puglia stessa. Le operazioni previste riguardano interventi mirati di microchippatura, sterilizzazioni, formazione e sensibilizzazione delle scuole, la disponibilità di educatori cinofili per interventi mirati, la possibilità di organizzare corsi di formazione professionale per esperti nella conduzione e cura di cani e gatti, oltre alle ormai tradizionali ma mai sufficienti campagne di affidamento degli animali tramite adozione diretta.

Sfortunatamente, il Comune non ha accolto, ad oggi, la proposta dell'associazione. «Sono trascorsi diversi mesi - dichiara Raffaella Merra - da quando il progetto, a costo zero, è stato sottoposto al sindaco, oltre ad essere stato protocollato in Comune. Ma nessuna risposta è giunta da parte dell'amministrazione, intanto i cani e i gatti continuano a procreare e a morire in mezzo a tanta indifferenza. Una vergogna. Gli animali randagi sono di proprietà del sindaco e lui ne è responsabile. Questa settimana è morto in via Duchessa d'Andria un altro cucciolo di soli 7 mesi. Ogni giorno c'è un'emergenza e i volontari non hanno più la forza di sopperire alle inadempienze delle istituzioni».