Referendum, appelli per il «sì» di Negrogno e Oasi 2
Domenica e lunedì gli italiani sono chiamati alle urne. Quattro i quesiti referendari
venerdì 10 giugno 2011
Il 12 ed il 13 giugno gli italiani sono chiamati alle urne per votare quattro quesiti referendari. È importante sapere che, affinché i referendum abrogativi abbiano effetto, occorre che sia raggiunto il cosiddetto quorum, cioè che la percentuale dei votanti raggiunga il 50% più uno degli aventi diritto al voto. Per i quattro referendum, essendo abrogativi, se si vuole dire no bisogna votare si e viceversa.
Rino Negrogno, esponente della Federazione della Sinistra di Trani, ribadisce la posizione del suo partito: «Voteremo quattro sì». Il primo quesito riguarda il legittimo impedimento e punta ad abrogare la legge che permette all'imputato in un processo di giustificare la propria assenza in aula. «Voteremo sì perché riteniamo che questa legge sia in antitesi al principio secondo cui la legge è uguale per tutti. Se non dovessimo riuscire ad abrogare questo decreto nei tribunali potremo scrivere che la legge è uguale per quasi tutti ed i potenti riusciranno sempre a farla franca giacché per loro sarà sempre facile inventarsi legittimi impedimenti. Non ci sentiamo in buona compagnia con persone che fuggono dai giudici e dalle loro responsabilità».
Il secondo quesito riguarda il nucleare e la possibilità di realizzare sul territorio nazionale impianti di produzione nucleare. «Anche in questo caso, il nostro è un sì convinto all'abrogazione della norma perché riteniamo l'energia nucleare obsoleta e pericolosa per la salute dell'uomo e dell'ambiente. Una scelta assolutamente illogica ed in controtendenza rispetto alle scelte intraprese a livello mondiale per produrre energia in modo rinnovabile e salvaguardando la salute del pianeta. Non è un caso che, oltre alla Diocesi, anche l'associazione italiana oncologia medica si è espressa a favore del sì. Noi non ci sentiamo in buona compagnia se Piero Angela e Umberto Veronesi, gente a cui evidentemente non interessa il futuro del pianeta, vogliono il nucleare. Non ci interessa il parere di vecchietti che non ci saranno quando il male che creeremmo votando no o non andando a votare, lo piangeranno i nostri figli».
Il terzo quesito si occupa della privatizzazione dell'acqua ed in particolare riguarda le modalità di affidamento e la gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Il quarto riguarda sempre la privatizzazione dell'acqua ed in particolare la determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all'adeguata remunerazione del capitale investito. «Anche per questi due quesiti referendari – scrive Negrogno - la Federazione della Sinistra vota ed invita a votare sì perché l'acqua è un bene essenziale che deve essere garantito a tutti e su cui non si deve lucrare. Il nostro corpo è fatto per circa il 70% di acqua. Votando no ci priv(atizz)iamo del nostro 70%. Non ci sentiamo in buona compagnia con persone che antepongono il guadagno e l'arricchimento personale al benessere di tutti».
Negrogno invita tutti alla riflessione: «Alcuni benpensanti, scaltramente, preferiscono parlare solo di alcuni quesiti referendari fingendo di dimenticarne altri. In realtà è proprio per quei quesiti di cui non parlano che vorrebbero far fallire il referendum. Intelligenti pauca. Altri, ancor meglio benpensanti, parlano di onda emotiva di Fukushima. Ebbene, l'Italia è risorta dal fascismo, dalla miseria, dalla monarchia, da feudi e regni grazie ad onde emotive. Chiamatela pure onda emotiva reattiva, la rivoluzione è anch'essa un onda emotiva e ci salverà. Gli antichi padri sentenziavano: Vox populi vox dei. Il referendum è la voce del popolo. Chi ha paura del referendum ha paura del popolo. È un despota. Perciò domenica e lunedì andiamo tutti a votare e votiamo 4 sì. Facciamolo per la giustizia, per i diritti, per la nostra salute, per la salute del pianeta e per la salute dei nostri figli».
In favore dei quattro sì, si schiera anche la comunità Oasi 2 di Trani. «Il referendum rappresenta un momento di importante partecipazione alla vita democratica del paese in cui viviamo: andare a votare, esprimendo il nostro giudizio, è un diritto inalienabile. Per questo la comunità Oasi2 San Francesco che da 25 anni si batte per la diffusione e il rispetto dei diritti, invita i cittadini a non mancare all'importante appuntamento con i 4 quesiti referendari anche per il valore simbolico che essi esprimono. Andare a votare ed andare a votare sì per tutti e quattro, significa esprimere forte la volontà che il diritto di tutti è più importante del privilegio di pochi. Questo infatti hanno in comune i 4 quesiti: difendere l'uguaglianza (dei servizi, dell'energia, della giustizia) dagli attacchi dell'interesse privato. L'acqua è un diritto e non può diventare fonte di profitto, l'energia alternativa è diffusa, tutti possono produrre con un pannello solare sul tetto, ma nessuno può avere un reattore nucleare in giardino, e la giustizia non può astenersi dal giudicare alcuni, per quanto in alto siano. Andare a votare è un diritto, difendere i nostri diritti è un dovere».
Rino Negrogno, esponente della Federazione della Sinistra di Trani, ribadisce la posizione del suo partito: «Voteremo quattro sì». Il primo quesito riguarda il legittimo impedimento e punta ad abrogare la legge che permette all'imputato in un processo di giustificare la propria assenza in aula. «Voteremo sì perché riteniamo che questa legge sia in antitesi al principio secondo cui la legge è uguale per tutti. Se non dovessimo riuscire ad abrogare questo decreto nei tribunali potremo scrivere che la legge è uguale per quasi tutti ed i potenti riusciranno sempre a farla franca giacché per loro sarà sempre facile inventarsi legittimi impedimenti. Non ci sentiamo in buona compagnia con persone che fuggono dai giudici e dalle loro responsabilità».
Il secondo quesito riguarda il nucleare e la possibilità di realizzare sul territorio nazionale impianti di produzione nucleare. «Anche in questo caso, il nostro è un sì convinto all'abrogazione della norma perché riteniamo l'energia nucleare obsoleta e pericolosa per la salute dell'uomo e dell'ambiente. Una scelta assolutamente illogica ed in controtendenza rispetto alle scelte intraprese a livello mondiale per produrre energia in modo rinnovabile e salvaguardando la salute del pianeta. Non è un caso che, oltre alla Diocesi, anche l'associazione italiana oncologia medica si è espressa a favore del sì. Noi non ci sentiamo in buona compagnia se Piero Angela e Umberto Veronesi, gente a cui evidentemente non interessa il futuro del pianeta, vogliono il nucleare. Non ci interessa il parere di vecchietti che non ci saranno quando il male che creeremmo votando no o non andando a votare, lo piangeranno i nostri figli».
Il terzo quesito si occupa della privatizzazione dell'acqua ed in particolare riguarda le modalità di affidamento e la gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Il quarto riguarda sempre la privatizzazione dell'acqua ed in particolare la determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all'adeguata remunerazione del capitale investito. «Anche per questi due quesiti referendari – scrive Negrogno - la Federazione della Sinistra vota ed invita a votare sì perché l'acqua è un bene essenziale che deve essere garantito a tutti e su cui non si deve lucrare. Il nostro corpo è fatto per circa il 70% di acqua. Votando no ci priv(atizz)iamo del nostro 70%. Non ci sentiamo in buona compagnia con persone che antepongono il guadagno e l'arricchimento personale al benessere di tutti».
Negrogno invita tutti alla riflessione: «Alcuni benpensanti, scaltramente, preferiscono parlare solo di alcuni quesiti referendari fingendo di dimenticarne altri. In realtà è proprio per quei quesiti di cui non parlano che vorrebbero far fallire il referendum. Intelligenti pauca. Altri, ancor meglio benpensanti, parlano di onda emotiva di Fukushima. Ebbene, l'Italia è risorta dal fascismo, dalla miseria, dalla monarchia, da feudi e regni grazie ad onde emotive. Chiamatela pure onda emotiva reattiva, la rivoluzione è anch'essa un onda emotiva e ci salverà. Gli antichi padri sentenziavano: Vox populi vox dei. Il referendum è la voce del popolo. Chi ha paura del referendum ha paura del popolo. È un despota. Perciò domenica e lunedì andiamo tutti a votare e votiamo 4 sì. Facciamolo per la giustizia, per i diritti, per la nostra salute, per la salute del pianeta e per la salute dei nostri figli».
In favore dei quattro sì, si schiera anche la comunità Oasi 2 di Trani. «Il referendum rappresenta un momento di importante partecipazione alla vita democratica del paese in cui viviamo: andare a votare, esprimendo il nostro giudizio, è un diritto inalienabile. Per questo la comunità Oasi2 San Francesco che da 25 anni si batte per la diffusione e il rispetto dei diritti, invita i cittadini a non mancare all'importante appuntamento con i 4 quesiti referendari anche per il valore simbolico che essi esprimono. Andare a votare ed andare a votare sì per tutti e quattro, significa esprimere forte la volontà che il diritto di tutti è più importante del privilegio di pochi. Questo infatti hanno in comune i 4 quesiti: difendere l'uguaglianza (dei servizi, dell'energia, della giustizia) dagli attacchi dell'interesse privato. L'acqua è un diritto e non può diventare fonte di profitto, l'energia alternativa è diffusa, tutti possono produrre con un pannello solare sul tetto, ma nessuno può avere un reattore nucleare in giardino, e la giustizia non può astenersi dal giudicare alcuni, per quanto in alto siano. Andare a votare è un diritto, difendere i nostri diritti è un dovere».
I referendum abrogativi del 2011 si terranno in Italia il 12 e 13 giugno. Nel dettaglio i quattro quesiti referendari previsti propongono l'abrogazione totale o parziale di alcune norme riguardo a: il decreto Ronchi sulla privatizzazione dei servizi idrici (due quesiti); il ritorno all'energia nucleare; il legittimo impedimento.
Affinché il referendum sia valido, deve recarsi alle urne il 50% più uno degli aventi diritto al voto. Se vince il SÌ, vengono abrogate le norme sottoposte a referendum, se vince il NO, rimangono in vigore le norme oggetto del quesito. L'elettore ha la facoltà di votare per uno o alcuni dei quesiti referendari.
I seggi resteranno aperti dalle 8 alle 22 di domenica 12 giugno, e dalle 7 alle 15 di lunedì 13 giugno. Per votare è necessario presentare un documento di riconoscimento e la tessera elettorale, sulla quale è indicato il numero e l'indirizzo del seggio elettorale presso il quale votare. Per chi avesse smarrito la tessera elettorale o non l'avesse ricevuta, la può richiedere all'ufficio elettorale del proprio comune anche negli orari in cui sono aperti i seggi.
Affinché il referendum sia valido, deve recarsi alle urne il 50% più uno degli aventi diritto al voto. Se vince il SÌ, vengono abrogate le norme sottoposte a referendum, se vince il NO, rimangono in vigore le norme oggetto del quesito. L'elettore ha la facoltà di votare per uno o alcuni dei quesiti referendari.
I seggi resteranno aperti dalle 8 alle 22 di domenica 12 giugno, e dalle 7 alle 15 di lunedì 13 giugno. Per votare è necessario presentare un documento di riconoscimento e la tessera elettorale, sulla quale è indicato il numero e l'indirizzo del seggio elettorale presso il quale votare. Per chi avesse smarrito la tessera elettorale o non l'avesse ricevuta, la può richiedere all'ufficio elettorale del proprio comune anche negli orari in cui sono aperti i seggi.