Riordino delle Province: Pdl contro Governo

Pregiudiziale incostituzionalità sul riordino: provvedimento a rischio. Saltamartini: «Valuteremo se mettere la pregiudiziale al voto»

lunedì 10 dicembre 2012 10.26
Altra sabbia nell'ingranaggio del riordino delle Province del Governo Monti. E' di ieri la notizia che il Pdl, proprio per bocca del suo relatore, è intenzionato a mettersi di traverso su tutto il provvedimento di riordino, sollevando la pregiudiziale di costituzionalità del provvedimento redatto dal ministro Patroni Griffi. Se dovesse essere accolta questa richiesta, l'intero provvedimento andrebbe riscritto.

Sull'esito di questa mossa, Filippo Saltamartini (Pdl), uno dei due relatori della legge, non si sbilancia: «Bisogna aspettare mercoledì - ha spiegato - perché all'interno della pregiudiziale bisogna capire se la costituzionalità della riforma delle Province passa tramite la Consulta o se a decidere saremo noi in Parlamento. Potremmo decidere o di bocciare decreto legge, oppure di farlo passare in attesa della pronuncia della Corte costituzionale» la quale, ha ricordato, dovrà esprimersi sul ricorso presentato dalle Regioni (contro il decreto Salva Italia del 4 dicembre scorso che all'articolo 23 ha di fatto "svuotato" le competenze delle Province e ne ha modificato il sistema elettorale, ndr)».

«Valuteremo se mettere la pregiudiziale al voto o meno - ha aggiunto Saltamartini - insomma la poniamo ma potremmo rinunciare al voto. E' un'opzione. Che dipende dalla ricaduta che la bocciatura del decreto avrebbe sul piano politico. Come relatore ho cercato di migliorare il decreto del Governo, così come ha fatto l'altro relatore, Enzo Bianco».

Questa mattina in Commissione affari costituzionali del Senato saranno votati gli emendamenti: alcuni sono firmati dai due relatori, «altri sono stati aggiunti da me e non sono condivisi da Bianco e viceversa». Su questi ultimi, depositati ieri in commissione, si possono fare modifiche fino a mezzogiorno di oggi. Gli emendamenti, secondo Saltamartini «prevedono modifiche leggere e non annullano il provvedimento: si aggiungono solo poche province».