Sanità regionale in crisi, la nota della Uil-Fpl

Nella Bat il paramentro letto/abitanti è a metà della media nazionale

martedì 30 agosto 2016
La Sanità regionale versa in una situazione preoccupante, è questo il monito dei segretari di Uil e Uil Fpl. «L'ennesimo piano di riordino lacrime e sangue sta mettendo in ginocchio molti territori, creando disagi ai cittadini, costretti a convivere con un servizio di livello non degno di una regione ambiziosa come la Puglia» scrivono Aldo Pugliese e Giuseppe Vatinno.

Il rapporto posti letto/abitante è ancora bassissimo e insufficiente, specialmente in province, come quella tarantina, travolte da innumerevoli emergenze sanitarie e ambientali. «Ricordiamo che la provincia di Taranto ha, con oltre 500mila abitanti, il più basso parametro rispetto a tutta la Puglia di posti letto/abitanti, ovvero 2.7 (compresa la sanità privata), che diventa l'1.7 considerando solo quella pubblica. Un esempio per tutti: la BAT, con 300mila abitanti, ha l'1.9, senza dimenticare che il dato nazionale di riferimento è 3.4. Quindi, se in Puglia si applicasse un parametro unico, solo a Taranto mancherebbero 600 posti letto: un'enormità».

«Inoltre - proseguono - l'organico in generale è evidentemente sottodimensionato, se paragonato alle dotazioni di altre realtà, come l'Emilia Romagna, dalle caratteristiche simili (per numero di abitanti e estensione) alla nostra: parliamo di circa 18mila addetti in meno, una differenza abissale e a dir poco inaccettabile. Infine, le liste d'attesa sono bibliche, sulla sanità privata non c'è chiarezza e le incognite per il futuro sono tante, troppe. Nel corso della riunione tenutasi in Regione lo scorso 26 luglio, Lei aveva assunto l'impegno di calendarizzare le criticità e i problemi irrisolti, nonché una serie di riunioni ad hoc per individuare e condividere con le parti sociali eventuali soluzioni. Ad oggi nulla di tutto ciò è stato fatto e, ancora una volta, siamo prigionieri di un'attesa improduttiva, avvolti da una strana sensazione di immobilismo che altro non fa se non aggravare la situazione e esasperare tanti cittadini che a gran voce chiedono risposte e misure concrete».

«Era stato garantito che dal 1° settembre sarebbe stata ripristinata l'organizzazione sanitaria stravolta unilateralmente, da parte della Regione, nel mese di agosto, con l'intento di affrontare al meglio lo stato d'emergenza, riaprendo dunque quei Pronto Soccorso e quei reparti momentaneamente chiusi per dar vita a un più efficiente servizio nella stagione estiva, di maggior flusso turistico per la Puglia. Ci auguriamo che le intenzioni siano rispettate, al fine di evitare disservizi ai cittadini. Infine, riteniamo allarmanti gli ulteriori tagli, già annunciati, di 24 punti di primo intervento previsti dal DM70. Sarebbe l'ennesima, clamorosa mazzata per un sistema sanitario già di per sé poco efficiente e troppo distante dalle reali necessità dei pugliesi».