Sant'Agostino, situazione esplosiva

Cresce la tensione. Paura tra i residenti ed i commercianti

martedì 26 maggio 2009
«Finalmente qualcuno ha parlato di questa situazione scandalosa. Era ora. Ci sentiamo abbandonati ed indifesi, alla mercé di bande di extracomunitari che hanno scambiato la piazza per un campo da guerra».

I residenti ed i commercianti di piazza Sant'Agostino trovano il coraggio per alzare la voce e per denunciare i problemi di ordine pubblico che si registrano, sempre più frequentemente, nella zona a causa di continue risse ed episodi di violenza che hanno come protagonisti bande di extracomunitari: «Sia ben chiaro – dice un residente – che la nostra protesta non ha uno sfondo razziale. Negli ultimi tempi va registrato un aumento sensibile di risse e di aggressioni che hanno sempre un'unica matrice. Dopo una certa ora, abbiamo paura ad attraversare la piazza. L'altra sera si sono di nuovo azzuffati e, per poco, un signore che abita da queste parti non è stato colpito da una pietra di grandi dimensioni. Se si vogliono fronteggiare che lo facciano in campagna o fuori città, non è concepibile che utilizzino come ring la piazza e le vie attigue».

I commercianti spesso sono costretti a tirar giù la saracinesca prima del tempo: «Ogni giorno viviamo col terrore di subire danneggiamenti. Abbiamo più volte segnalato il problema alle Forze dell'Ordine. Il passaggio delle pattuglie è un buon deterrente ma non basta. Serve più presenza, un capillare controllo dei soggetti che stazionano sulla piazza. Siamo pronti a scommettere che molte posizioni siano irregolari. Ci sono persone che dimorano stabilmente sulle panchine, senza lavorare. Stiamo pensando ad una raccolta di firme per denunciare l'invivibilità della zona e richiedere un presidio stabile a tutela di chi vive e lavora fra mille difficoltà».

Girando per le strade, scopriamo che il malcontento è piuttosto radicato. Un signore ci mostra la macchina: «Guardate questi raschi e queste ammaccature? Sono i postumi dell'ultima rissa. Non sappiamo con chi prendercela, personalmente ho deciso di parcheggiare la macchina molto lontano per evitare altre sorprese. Ma ogni sera vivo col terrore pensando ai miei figli che devono ritirarsi. Spesso faccio da vedetta sul balcone per assicurarmi che non ci siano extracomunitari nei dintorni».

L'articolo-denuncia di Traniweb ha aperto una ferita mai rimarginata: "Mandateci l'esercito" tuona una signora che ha paura persino a fermarsi a chiacchierare col cronista. «Tiro dritto senza guardare in faccia nessuno, da queste parti è meglio fare così per non avere problemi. Voi però scrivete che è uno schifo. E il Comune non fa nulla per difenderci».

Insomma, il disagio c'è, ed è piuttosto radicato.